"Non sarà un'avventura" cantava Battisti nel 1969, ritornello di una celeberrima canzone che, molto probabilmente, sarà stato canticchiato anche da Gian Piero Ventura al momento di scendere in campo per il primo allenamento del suo Chievo Verona. Scherzi a parte, al di là delle facili assonanze del suo cognome, l'ex CT della Nazionale Italiana è parso subito molto concentrato, nella giornata di ieri, quando ha diretto la seduta di preparazione dei suoi calciatori. Tornato su una panchina dopo la delusione mondiale che ancora non è stata digerita dal mondo dell'Italia "pallonara", Ventura ha immediatamente mostrato un entusiasmo tipico di chi ha voglia di rilanciarsi, strappando i primi consensi da parte degli addetti ai lavori gialloblu.
Nella mattinata di ieri, la rosa ha svolto una seduta di riattivazione muscolare, seguita poi da una fase di riscaldamento con circuiti coordinativi e da un lungo lavoro di possesso palla. Nel pomeriggio, invece, Ventura ha lavorato in maniera più specifica, cominciando con uno stretching dinamico e mettendo poi subito i calciatori a lavoro con la palla in una specie di torello. Hanno concluso la sessione pomeridiana, una fase di lavori di forza a contrasto e un'esercitazione tecnico-tattica. Grande attenzione soprattutto alla fase difensiva, viste le moltissime reti incassate fino ad ora. Preoccupandosi innanzitutto dei fondamentali, Ventura ha testato i suoi orientandoli soprattutto per una linea a tre, molto più equilibrata rispetto a due centrali e due terzini. Senza alcuni profili di spessore, impegnati con le Nazionali o fermi ai box, nulla si può dire della possibile formazione. Per questo bisognerà ancora attendere.