La Juventus spiega le vele e continua a navigare in testa alla classifica. Nell'anticipo della terza giornata di Serie A i bianconeri piegano il Chievo a domicilio con un rotondo 3-0, frutto delle reti di Dybala e Higuain nella ripresa, oltre all'autogol di Hetemaj che apre le marcature nel primo tempo. Campioni d'Italia in carica che salgono a nove punti, bottino pieno, e si preparano al meglio alla super-sfida del Camp Nou di martedì; restano fermi a tre punti i veneti, alla seconda sconfitta consecutiva.

Fonte immagine: Twitter @juventusfc
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Le scelte - Mentre Maran opta per l'undici pronosticato alla vigilia, con Pucciarelli ad affiancare Inglese e Gamberini al fianco di Dainelli, Massimiliano Allegri dà sfogo alla panchina: Sturaro completa il trio mediano con Matuidi e Pjanic, Asamoah prende il posto di Alex Sandro (assente per un attacco influenzale) sulla corsia sinistra e Benatia affianca Rugani. Lichtsteiner vince il ballottaggio con De Sciglio a destra, mentre esordiscono Douglas Costa a destra e Szczesny in porta.

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Juve da subito aggressiva e veloce nel pressing, con i due interni di centrocampo immediatamente in vista. La prima palla pericolosa arriva da corner, è calciata da Higuain e viene respinta in qualche modo dalla difesa. Padroni di casa che governano con un buon giropalla, mentre il Chievo concede pochi spazi rintanandosi nella propria metà campo. Sturaro prova a scuotere la gara calciando un pallone vagante, la corsa termina decisamente sopra la traversa. I gialloblù si fanno vedere con un paio di tentativi da fuori, uno di Birsa murato ed uno di Radovanovic sbilenco e deviato. Alla prima palla inattiva pericolosa, la Juve sblocca: Pjanic crossa col destro tagliato ed Hetemaj nel tentativo di anticipare tutti batte Sorrentino, piazzando la palla sul secondo palo. Il vantaggio rilassa eccessivamente i padroni di casa, che perdono un pallone sanguinoso nei sedici metri, comunque sciupato dal Chievo.

Dopo un cross deviato di Lichtsteiner, messo in corner da Sorrentino, tornano a farsi vedere i gialloblu con una punizione potentissima di Radovanovic che Szczesny respinge male, rimedia di testa Benatia mettendo in corner da posizione non facile. Dal corner che ne deriva si scatena una ripartenza bianconera innescata da Matuidi, condotta da Higuain e conclusa da Pjanic col destro, Sorrentino toglie le ragnatele dall'incrocio con un gran volo. La prima sfuriata del match di Douglas Costa arriva alla mezz'ora e si concretizza in un sinistro fuori misura, prova ad emularlo Matuidi da una parte e Radovanovic dal'altra, con esiti altrettanto rivedibili. I ritmi calano vistosamente con lo scorrere dei minuti e la Juve, in controllo, non ha interesse nell'alzarli. Dietro però alcune incertezze preoccupano Allegri, soprattutto sul centro-destra: Castro al 40' s'infila in area, ma l'indecisione gli fa perdere l'attimo. Altrettanto titubante è la girata di Pucciarelli, facile preda di Szczesny. Più convinto invece Birsa dai venticinque metri con una botta che si spegne sul fondo. Il primo tempo va in archivio senza recupero, sul punteggio di 1-0.

Fonte immagine: Twitter @juventusfc
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Il buon momento del Chievo si protrae anche all'avvio di ripresa, muovendo la palla con tanti uomini nella metà campo avversaria e creando qualche grattacapo alla difesa bianconera, comunque lucida in fase di gestione. Per scuotere i suoi Allegri fa ricorso alla panchina e sceglie Dybala, subito protagonista con un paio di ottimi break. Si risistemano con il 4-4-2 i bianconeri, Mandzukic continua però a stringere la posizione e manda al tiro Higuain con una sponda intelligente, rimpallato il destro dell'argentino. Un minuto dopo il Pipita si riscatta: Dybala taglia col pallone, consegna a Pjanic che smarca il numero nove, per il quale è un gioco da ragazzi battere Sorrentino e fare 2-0.

Dopo il raddoppio la gara gira ancora e torna in mano alla Juve, più sicura con due gol di vantaggio, sebbene Birsa provi a spaventare con un bel sinistro a giro. Gli spaventi più grossi li provoca però la Joya, che ne ubriaca tre per entrare in area e trova soltanto Dainelli a murare il suo tiro. Al settantesimo altro lampo dell'argentino: riceve spalle alla porta, lascia l'uomo sul posto e incrocia col mancino, palla che sibila a lato del palo. L'ex Palermo entra in altre due occasioni, Sorrentino prima ringrazia Radovanovic per la deviazione, poi controlla una sciabolata dai venticinque metri terminare sugli spalti. Maran cambia l'attacco inserendo il trentottenne Pellissier e il diciannovenne Birsa, è il veterano a sfiorare la rete su un corner corto con un taglio sul primo palo.

Entra invece Bernardeschi nella Juve per il quarto d'ora finale, mentre il Chievo tenta gli ultimi assalti puntando anche sul sinistro di Birsa da punizione, con la palla che sibila a lato del palo. Il timbro finale non può però essere di nessun altro, se non di Paulo Dybala: Bernardeschi fa passare la palla in mezzo a due servendo il 10, che in area la accarezza col mancino e la mette sul primo palo con un rasoterra chirurgico.

Il terzo gol sa di sentenza sul match, che sotto una pioggia battente va in calando con il pallone saldamente tra i piedi della Juventus. I bianconeri non rischiano nulla difensivamente - merito soprattutto di un roccioso Benatia, tra i migliori - e ci provano con un ultimo destro di Higuain dalla distanza tenuto in due tempi da Sorrentino. La Juve fa tre su tre in Serie A, godendosi i gioielli dell'attacco: nove punti per i campioni in carica, rimane a tre il Chievo.