Gonzalo Higuain ha vissuto un inizio di stagione strano, più che complicato. Perchè tutto sommato, dopo la sconfitta di tutti in Supercoppa, in Serie A ha trovato subito la via del gol nel debutto contro il Cagliari, per poi fare una partita più di sacrificio nei confronti di Dybala contro il Genoa. Due prestazioni positive, dunque, ma in mezzo una notiziaccia: Jorge Sampaoli ha scelto Icardi, e non il Pipita, per le due partite che l'Argentina ha disputato negli ultimi giorni. Una scelta che lo ha probabilmente amareggiato, ma gli ha concesso di allenarsi regolarmente a Torino, con un ancora maggior carico di rabbia positiva: ora dovrà dimostrare quanto si stata sbagliata quella scelta.

Si riparte, infatti, adesso non a Vinovo ma qualche chilometro più in là, al nuovo Allianz Stadium. La Juventus aprirà anche questo turno di campionato con l'anticipo delle ore 18:00, dove si confronterà col Chievo. L'anno scorso questa stessa sfida fu una delle tant(issim)e sterzate proprio dal numero 9 bianconero: doppietta per il 2-0 senza troppi problemi, a pochi giorni dalla sfida - allora ai quarti di finale, ma sempre in Champions League - contro il Barcellona. Si dice che la storia si ripete, e anche quest'anno mancano solo pochi giorni prima di una sfida al Camp Nou che potrebbe già dire tanto, anche se solo a settembre, sul futuro dei campioni d'Italia. Prima di tutto, però, bisognerà continuare a battere sul ferro in campionato: l'importanza di una vittoria, prima dell'inizio di un tour de force tremendo nei seguenti 30 giorni, la conoscono tutti ed in particolare Max Allegri, che in Catalogna vuole arrivarci con il biglietto da visita della capolista del campionato.

Per farlo, l'affidamento ad Higuain sarà necessario più che mai. Conoscendo il carattere emozionale e grintoso dell'argentino, tipicamente sudamericano, è facile immaginare che risponderà alla grande a livello psicologico, tornando in campo un po' più cabreado del solito. Il prossimo mese sarà fondamentale nella psicologia dell'ex Napoli, che è abituato ad affrontare il ritmo di una partita ogni tre giorni ma è anche perfettamente conscio di avere l'obbligo - specie dopo gli scadenti risultati dell'Albiceleste nelle ultime due partite di qualificazione, in cui ha segnato solo un gol - di guadagnarsi ancora la maglia della Nazionale, e questo gli metterà altra pressione sulle spalle, visto che il Mondiale 2018 resta un obiettivo assolutamente da raggiungere, per il Pipita, nel pieno della sua carriera. Un patto segreto fra la Vecchia Signora ed uno dei suoi fuoriclasse: aiutarsi a vicenda per raggiungere gli obiettivi di entrambi. Finora, l'intesa ha quasi sempre funzionato.