La Juventus - aldilà delle critiche e delle dovute perplessità dopo un'estate strana, vissuta sempre all'ombra del disastro di Cardiff - ha ricominciato la Serie A come l'aveva conclusa l'anno scorso, ovvero vincendo. Tuttavia, sembra proprio che sia già iniziato un radicale processo di cambiamento della squadra, che anche se con pochi interpreti nuovi schierati in campo sta iniziando a variare il proprio sistema di gioco, ripartendo sempre con gli stessi "numeri" (ovvero, 4-2-3-1), ma con un'interpretazione ben differente di essi, evidentemente studiata da tempo e concordata con la società, tant'è che è iniziata già dalla tournée estiva.

In sede di mercato, la Vecchia Signora ha allargato le possibilità di scelta a livello tecnico sugli esterni offensivi (comprando Douglas Costa e Federico Bernardeschi), ha preso un mediano d'alta intensità (Blaise Matuidi) e ha sostituito uno dei migliori registi bassi al mondo (Bonucci) con Benedikt Howedes, arrivato da poco a Torino, che rappresenta un difensore potente, intelligente e tecnico, in Europa quello con più intercetti (117) nei top-5 campionati, nella scorsa stagione. Tutte scelte che vanno nella stessa direzione: quella di una squadra dinamica e compatta, che è in grado di recuperare il pallone con il solito generosissimo pressing con la partecipazione di tutti gli elementi dell'attacco, per poi gestirlo al meglio seguendo il dogma della proverbiale halma tanto predicata da Max Allegri.

In tal senso i dati sono molto significativi. Dei nove gol siglati in queste prime tre uscite stagionali, quattro sono figli di azioni palla a terra (l'azione qui sopra porta al gol del 2-3 a Genova e conta ben 15 passaggi): inoltre, il possesso palla medio dei primi 270' è stato quasi del 60%, con una media oltre l'88% di passaggi completati. Numeri importanti, specie al raffronto con quelli della scorsa stagione, che vedevano i bianconeri gestire la sfera per il 55,6% del tempo mediamente e non disimpegnarsi correttamente più dell'85,5% delle volte. Queste statistiche sono anche influenzate dal fatto che facciano parte di un campione comunque piccolo di partite (3) contro le medie di un intero campionato, ma rendono l'idea di quale siano i punti di sviluppo che il sistema dovrà raggiungere nei prossimi mesi.

Con una difesa più alta, che farà leva sulle doti atletiche di tutti i centrali e terzini attualmente a disposizione, è facile immaginare che Madama nei prossimi mesi sarà una squadra tendente a prendersi qualche rischio in più, perchè con questo sistema - che punta tutto o quasi sull'uno-contro-uno - una sola scalatura sbagliata può diventare fatale. Dopo il gol del vantaggio nella vittoria a Marassi, Allegri ha infatti ripristinato lo stesso modus operandi difensivo della scorsa stagione, ritornando con le solite due linee schiacciatissime che, perlomeno in Italia, difficilmente qualcuno riesce a superare. Questo al contempo garantisce a Gonzalo Higuain e Paulo Dybala di liberare la propria classe in contropiede (come poi fatto nell'occasione del 4-2), schierando di fatto la squadra con un 4-4-2.

La qualità del Genoa non sarà il massimo, ma considerando che siamo ad agosto, la barricata difensiva funziona già piuttosto bene.

Anche la transizione da un tipo di interpretazione ad un'altra risulterà perciò fondamentale nell'annata bianconera, che già l'anno scorso era comunque abituata ad utilizzare più sistemi ma sempre con la stessa idea di gioco. Il passaggio fondamentale, molto complicato per i nuovi acquisti, sarà comprendere di potersi trovare, nella stessa partita, a dover gestire in base ai diversi momenti del match alcune situazioni, trascendendo dalle proprie caratteristiche. Quando questo avverrà, probabilmente, la Juventus sarà pronta per affrontare delle nuove cronache in Champions League: intanto, per vedere a che punto si è arrivati con questo lavoro, subito dopo la sosta c'è una trasferta al Camp Nou che dirà tanto anche sotto l'aspetto della personalità.