Se fosse una pagella scolastica, lo scolaro monello sarebbe condannato a ripetere l'anno senza possibilità d'appello. Fortunamente questa invece è la valutazione di una squadra di calcio, quindi i giocatori che adesso saranno falciati da voti negativi potranno ribaltare la situazione già domenica 10 settembre contro il Genoa. Resta il fatto che l'Udinese ha messo in  campo la peggior prestazione dell'era Delneri ed ha ricordato i bei vecchi (orribili) tempi di Colantuono. Giocatori senza forma fisica e senza tenuta mentale... e siamo solo alla seconda di campionato. Serve una sterzata brusca e in tempi brevi anche.

Scuffet 5,5 - Sui primi due gol può farci ben poco, ma sul terzo gol effettivamente non è perfetto... ma sicuramente è l'ultimo colpevole del disastro.

Angella 4 - Eccolo invece uno dei primi colpevoli del disastro e che, si spera, lascerà spazio al neoacquisto Larsen, visto che da terzino ha fallito miseramente. È bastata questa prestazione per capire come non sia assolutamente cosa sua. Delneri parla di una sua disattenzione solo nel finale, quando Rizzo sembra spaventarlo a morte e si guarda bene dal marcarlo. Si spera che, nel rivedere la partita, il tecnico si accorga di quanto l'ex Empoli abbia la testa altrove anche sul gol di Borriello. Fissa infatti spiritato Hallfredsson e Valeri, in attesa di un fischio che non arriva, non copre sul centroavanti avversario e tutti a casa. In fase di spinta poi lasciamo perdere.

Danilo 4,5 - Effettivamente, all'inizio, con lui in campo la difesa inizia a muoversi meglio rispetto al solito. Poi all'improvviso il palco crolla. Sul gol di  Borriello si ritrova l'ex Roma a tu per tu all'improvviso, mentre Hallfredsson e Angella stanno ancora riascoltando l'audio della partita a caccia di un fischio arbitrale che non arriva. Sul secondo gol Schiattarella sembra imprendibile e con il suo goffo contrasto mette in gioco Lazzari. Sul terzo non pressa Rizzo, che ha tutto lo spazio che vuole per insaccare. Almeno nel post partita ha la decenza di ammettere gli errori commessi.

Nuytinck 5,5 - Unico della difesa a sembrare quasi un difensore vero. Per le sue caratteristiche fisiche, serve che i compagni attorno a lui funzionino, visto che non ha lo scatto necessario per tappare buchi improvvisi, quindi se la catena non funziona anche lui ne risente, ma quando può ci mette il piede e prova persino a impostare qualcosa di buono, ma se davanti hai il nulla totale non può andare bene. Di testa conferma di essere pericoloso, con il Chievo ci era solo andato vicino, stavolta su corner salta e di testa la sbatte in rete, provando a suonare una riscossa che in pochi però appoggiano.

Samir 5 - Per Delneri la settimana di lavoro in più fatta gli ha permesso di riavere una forma fisica accettabile. Sarà, ma da questa partita non si direbbe. Non ha la solita esplosività che lo ha fatto essere uno dei migliori terzini della scorsa stagione, sempre in ritardo nelle chiusure, Lazzari sembra Neymar. Il quadro della sua partita lo si può avere nel finale della prima frazione: palla a lui sulla sinistra, ha tutto lo spazio per provare un cross o un filtrante, invece spara un bolide da 50 metri assolutamente inutile e che finisce in mezzo alla curva. Evidente l'errore di valutazione del mister, che infatti lo cambia già nell'intervallo. (Pezzella 5,5 - Ci si accorge della sua presenza solo nel finale, quando viene ammonito. Sia un bene che un male. Un bene perchè vuol dire che dalle sue parti la SPAL fatica un po' di più a passare. Un male perchè quando bisogna spingere non c'è mai.)

Jankto 4 - A.A.A. cercarsi urgentemente il vero Kuba Jankto, avvistato l'ultima volta nei pressi del finale della stagione 2016/2017. Viene messo come al solito esterno sinistro da Delneri e lui non sa mai cosa deve fare. In fase di non possesso non sa quanto deve arretrare, in fase di possesso non sa quanto debba proporsi in avanti. Non taglia mai in area e, palla al piede, o la passa all'indietro o addirittura la dà agli avversari. Giocatore da recuperare mentalmente e fisicamente, magari rimettendolo mezzala come quando si era imposto, perchè attualmente come esterno è inguardabile.

Fofana 4 - Delneri in conferenza stampa lo protegge a spada tratta. Lui ricambia con una prestazione indecente. Palla a lui significa darla agli avversari. Non riesce mai a dar forza in progressione, non ha la più pallida idea di chi debbano essere i destinatari dei suoi passaggi e non ha forza nelle gambe per difendere la sfera. In occasione del secondo gol prova ad inseguire Schiattarella, ma sembra una tartaruga che prova a stare dietro ad Oba Oba Martins. Un disastro totale. Si fa prendere dal nervosismo e inizia a sparare bordate da metà campo assolutamente inutili. Anche qui il tecnico si accorge dell'errore, anche se lo cambia solo per ultimo (Perica 5 - Difficile dargli un voto veritiero... non vede mai il pallone e i suoi compagni non gliela passano mai. Almeno con la sua corsa lungo l'arco d'attacco getta un minimo di scompiglio).

Hallfredsson 4 - Si potrebbe anche essere più cattivi, ma i suoi compagni non dimostrano di saper fare molto meglio. Però l'errore in occasione del primo gol è allucinante. Il suo sguardo vacuo a fissare l'arbitro dopo aver steso Mora resterà nelle menti dei tifosi friulani per un bel po'. Fermarsi in attesa del fischio arbitrale dovrebbe essere un errore da principianti, non da uno che vive di Serie A da quasi un decennio. Leggerezza incredibile e corridoio per l'assist a Borriello servito su un piatto d'argento. Evanescente in campo, praticamente nullo. (Barak 5,5 - Delneri si gioca la carta Barak, rientrato dall'infortunio che lo ha tenuto fuori due mesi (Balic? Sia mai!). Il ceco, nonostante sia un esordiente, dà comunque un pizzico di vitalità in mezzo, anche se non si fa notare per giocate spettacolari, ma almeno dà l'impressione di sapere un minimo cosa fare)

De Paul 5,5 - È l'unico a cui si può dare il merito di averci quanto meno provato e infatti, nonostante a un certo punto si metta a giocare da solo (cosa che Delneri odia), non viene sostituito. Non ha un compagno con cui sovrapporsi sulla fascia e allora cerca di forzare per vie centrali, ma è un predicatore nel deserto. Se escludiamo i due gol fatti dall'Udinese su situazioni da fermo, è l'unico che prova delle conclusioni che almeno sporcano i guantoni di Gomis.

Thereau 5 - Ormai non ha più il fiato per tirare la carretta da solo, quindi, se non gira la squadra, non gira nemmeno lui. Ci prova anche ad abbassarsi per cercare di far partire l'azione, ma non è più in grado di farlo bene. In perenne attesa di un pallone giocabile o di un movimento buono da servire, cosa che non accade mai. La sua faccia dopo aver realizzato il rigore del 2-2 è eloquente su quanto la situazione sia in realtà insostenibile. Un lampo nel finale, mette in mezzo un bel cross, ma non c'è ovviamente nessuno a raccoglierlo.

Lasagna 4,5 - Fino all'ottenimento del rigore, c'erano forti dubbi sul fatto che giocasse per l'Udinese, visto che sembrava far di tutto per favorire la difesa della SPAL. I suoi movimenti vengono letti con netto anticipo dai difensori ferraresi (che, con tutto il rispetto, non sono giocatori da finale di Champions League). Non sembra mai comunicare con Thereau per decidere chi debba attaccare lo spazio e chi debba invece fare da rifinitore. Non c'è una volta in cui si faccia vedere per essere servito in modo da provare un tiro. Assolutamente inutile in campo.

Delneri 4 - Decide di ridare fiducia all'undici sceso in campo contro il Chievo. Scelta che si rivela essere un suicidio. Samir non è assolutamente in forma come dice e quindi deve spendere un cambio già all'intervallo. Angella a destra è inguardabile. A centrocampo Jankto e Fofana continuano a dar l'impressione di non avere condizione fisica e di essere totalmente fuori ruolo. In più si è aggiunto ai problemi Hallfredsson, svagato come poche volte è successo. In avanti, Lasagna centroavanti fa al massimo il solletico agli avversari. Urgono cambi e in fretta, in panchina non ci sono fenomeni, ma giocatori schierabili momentaneamente, in attesa che i titolari si ritrovino, sì che ci sono. Barak dimostra che qualche seconda linea una chance la merita.