Inizia nel miglior modo possibile la stagione in trasferta del Bologna di Roberto Donadoni, che infligge il primo stop interno al Benevento di Marco Baroni. Al Ciro Vigorito esperienza e cinismo fanno esultare i felsinei, mentre ai sanniti resta la seconda prestazione positiva stagionale, la quale non è sufficiente tuttavia per portare a casa i primi punti. Decide un gol di Donsah ad inizio ripresa, prima dell'assalto finale dei padroni di casa che sembra portare i frutti sperati al minuto 98, quando Lucioni impatta, ma in offside. Decisivo il VAR. 

Baroni sorprende tutti e schiera Ceravolo in coppia con Coda davanti. Ciciretti e D'Alessandro ad inventare, Del Pinto confermato in mediana con Cataldi. Risponde Donadoni con Donsah davanti alla difesa, Poli e Taider ai suoi lati. Verde e Di Francesco ai fianchi di Destro. 

Avvio di gara molto tattico e poco esuberante da parte di entrambe le squadre. Il Benevento si difende con ordine, provando a sfruttare la velocità e l'estro di D'Alessandro e Ciciretti sulle corsie laterali, ma senza particolare fortuna. Stesse intenzioni per gli ospiti, che sembrano faticare maggiormente in fase difensiva, ma davanti sono molto più incisivi, sempre sugli esterni: Di Chiara e Venuti soffrono Verde e Di Francesco, il quale crea lo scompiglio con un'azione individuale sulla sinistra al quarto d'ora, ma Lucioni libera a centro area. A cavallo di metà gara, è il Benevento a scuotersi e rendersi molto pericoloso in due occasioni: D'Alessandro imbecca Ciciretti sul secondo palo, ma la conclusione dell'esterno è imprecisa; due minuti più tardi è Lucioni, sugli sviluppi di una punizione, a sfiorare il vantaggio, ma senza fortuna. 

Sventata la minaccia il Bologna si fa vedere dalle parti di Belec con maggiore insistenza: clamorosa l'occasione che capita sul piede di Destro, con Costa che liscia la sfera e lancia inopinatamente il centravanti felsineo davanti al portiere di casa, ma il suo diagonale è leggermente largo. Non solo. Passano cinque minuti e prima Verdi su punizione - Belec in angolo - e De Maio sugli sviluppi dello stesso, mettono paura al Vigorito, ma non trovano il bersaglio grosso. La gara si fa decisamente più vibrante ed i sanniti provano a scuotersi sull'asse Ceravolo-Di Chiara, ma entrambe le conclusioni dei campani vengono murate o risultano poco precise. Nei minuti finali le squadre rifiatano ed i ritmi calano, l'ultima occasione è sul sinistro di Ceravolo, il cui diagonale viene neutralizzato da Mirante in due tempi poco prima dell'intervallo. 

In avvio di ripresa si fa preferire il Bologna per spirito di iniziativa e per lucidità di idee, anche se le occasioni dalle parti di Belec scarseggiano: Di Francesco perde l'attimo per servire Destro nello spazio in contropiede, Lucioni e Costa disarmano costantemente il centravanti ospite prima che possa rendersi pericoloso. Il Benevento stenta ad alzare il proprio baricentro dell'azione e, paradossalmente, in contropiede capitola: Ciciretti si fa murare la conclusione, la mediana sale in pressione inopinatamente perdendosi Donsah centralmente; il mediano felsineo si mangia tutta la metà campo sannita, prima di saltare Costa ed incrociare laddove Belec non può arrivarci. Baroni prova a mischiare le carte inserendo Puscas al quarto d'ora, ma l'innesto del rumeno non basta. 

Anzi, è la squadra di Donadoni a legittimare il vantaggio e sfiorare il raddoppio a venti minuti dalla fine con Verdi: Di Francesco è imprendibile a sinistra, pennella al centro per il dirimpettaio d'attacco che impatta di volo ma trova l'opposizione di Belec sulla riga. Con lucidità e personalità i felsinei controllano la sfida, mentre la frenesia e la stanchezza ottundono le menti e le gambe dei padroni di casa. Belec salva ancora i suoi sul destro dalla distanza dello scatenato Di Francesco, lasciando una flebile speranza accesa per i suoi nell'ultimo quarto d'ora. Ciciretti prova a bissare il mancino di Genova ma sfiora soltanto il palo alla destra di Mirante, stesso esito per il mancino velenoso di Coda che si spegne a lato dopo aver fatto la barba al palo. L'estremo difensore ospite sale in cattedra due minuti più tardi, quando nega prima a D'Alessandro, poi a Cataldi il gol del pari. 

L'infortunio che toglie dai giochi l'arbitro Calvarese fa slittare gli ultimi dieci minuti di gara, Baroni ne approfitta per inserire Viola e Cisse, ma la pausa non interrompe l'inerzia positiva dei padroni di casa. Lucioni svetta in area di rigore tutto solo, ma non trova lo specchio della porta da pochi passi. Al 50', a tre dal termine, Cissé e Coda ci provano di testa, ma con scarsissima fortuna e precisione. Non è finita: Ciciretti, dal limite dell'area, impegna Mirante, che salva i suoi deviando in angolo la splendida punizione del mancino romano. Sembra il preludio al gol, che arriva allo scadere con Lucioni, ma dopo l'esultanza dei sanniti la VAR annulla il gol per fuorigioco, netto, del difensore di casa.