Howedes e Juve, binomio vincente? Efficienza tedesca al servizio di Allegri

Il difensore tedesco, in procinto di vestire il bianconero, traccia una linea chiara: difesa bloccata e fantasia al potere in avanti. Ma, di natura, è un centrale difensivo. Asa ai saluti, la difesa bianconera si rimodella.

Howedes e Juve, binomio vincente? Efficienza tedesca al servizio di Allegri
Fotomontaggio Vavel | Giorgio Dusi
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Di Giorgio Dusi

Grazie ad un blitz di Fabio Paratici nella giornata di ieri, la Juventus può stringere in pugno il rinforzo per la difesa: Benedikt Howedes. Il difensore tedesco classe 1988 è ad un passo dal vestirsi di bianconero, mancano solo gli ultimi dettagli e l'ok definitivo da parte della dirigenza per regalare ad Allegri il probabile ultimo tassello per completare la rosa. Il 29enne porta in bianconero tutta la sua esperienza, soprattutto internazionale, avendo vinto un mondiale con la Germania da titolare - non saltando nemmeno un minuto - ed essendo ancora oggi uno dei perni della difesa di Joachim Low, con però qualche balzo all'indietro costretto dagli infortuni.

Howedes ha giocato ogni singolo minuto del mondiale 2014, sempre da terzino.

L'ex capitano dello Schalke 04 non è infatti un giocatore fisicamente stabile come lo è Matuidi, visto che nel corso della sua lunga carriera ha spesso dovuto fare i conti con diversi acciacchi che lo hanno costretto a vari stop. Un dettaglio che conta e va considerato, ma allo stesso tempo va rapportato alle cifre che la Juve dovrebbe sborsare: circa 3 milioni di Euro di prestito oneroso, intorno ai 7-8 per il diritto di riscatto. Per il valore globale e per ciò che il giocatore può portare alla causa, è comunque un affare degno di sottolineatura.

Fonte immagine: Tuttosport
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Howedes ha legato la sua storia calcistica ai colori dello Schalke 04, compagine della quale fa parte dal 2001, quando è entrato nel settore giovanile, per poi diventare capitano dieci anni dopo e rimanere proprietario della fascia fino al luglio scorso. Domenico Tedesco, nuovo allenatore dei minatori, ha infatti deciso di escludere il numero quattro dal proprio progetto tecnico, togliendogli anche il ruolo di capitano per far indossare la fascia a Ralf Fahrmann, segnale chiaro di esclusione. Nessuna polemica, nessuna rottura, ma per Howedes il contraccolpo psicologico è stato notevole e difficile da sostenere, sebbene accettato per una questione di cuore e di legame con il club di Gelsenkirchen. Un legame che, ora, sembra destinato a spezzarsi con un addio comunque dolce.

Allegri può bloccare il terzino destro per sprigionare il potenziale degli avanti e rischiare meno in difesa.

Con la maglia del proprio club il tedesco ha collezionato 335 presenze, condite da 23 reti e 13 assist, coprendo soprattutto il ruolo di centrale difensivo, sua posizione naturale, ma anche di terzino destro e, all'occorrenza, sinistro. Lo spostamento sulla fascia è diventato invece una regola in Nazionale. Ovviamente Howedes non è un giocatore che garantisce corsa e che può sprigionare il proprio potenziale in avanti, ma piuttosto un uomo di controllo, che mantiene l'equilibrio e la posizione e può essere utilissimo nell'uscita del pallone, avendo una buona tecnica di base, come gran parte dei difensori centrali tedeschi moderni, e due ottimi piedi: l'ex capitano dello Schalke sa infatti utilizzare sia il destro che il sinistro.

Fonte immagine: Euro Football Rumors
Fonte immagine: Euro Football Rumors

Nella Juventus di Allegri queste caratteristiche sembrano essere perfettamente compatibili con le idee del tecnico di evoluzione della squadra: il potenziale in avanti è da sprigionare, l'abbondanza di esterni, attaccanti ed ali rende il 4-2-3-1 il modulo perfetto al momento per i Campioni d'Italia, che hanno però mostrato alcune lacune difensive che, bloccando il terzino destro, possono essere colmate. Howedes è in questo senso l'elemento ideale, poiché sa reggere l'uno contro uno nonostante un'agilità non mostruosa. Meglio sono invece i tempi di contrasto e di contenimento, oltre a quel pizzico di esperienza e mestiere che solo i giocatori rodati possono mettere in campo con continuità. Importante è invece il contributo in termini fisici: il classe 1988 ha una stazza imponente che lo rende un avversario difficile da gestire soprattutto nei contrasti aerei, nella propria metà campo come nell'area avversaria. Un altro saltatore da aggiungere alla batteria già folta.

La duttilità del tedesco gli permette inoltre di coprire anche il ruolo di vice Alex Sandro, anche se ovviamente con caratteristiche opposte a quelle del brasiliano - dando anche il via libera alla cessione di Asamoah al Galatasaray e all'ennesima plusvalenza del mercato bianconero. Ovviamente non va però dimenticato che il ruolo in cui Howedes si esprime al meglio è quello di centrale difensivo, sia a due che a tre: oltre alla solidità, l'apporto in termini di prima impostazione ed uscita del pallone - sia da centrale che da terzino - è probabilmente l'aspetto principale per cui la Juve ha deciso di puntare su di lui.

Sentenziare già ora sullo spazio che il tedesco troverà risulta complicato, viste sia l'abbondanza nel reparto che la qualità generale soprattutto in mezzo. Si può supporre, alla luce di quanto affermato, che spesso Allegri lo farà giocare sulla corsia destra, à la Barzagli, soprattutto considerando le poche sicurezze finora portate da Lichtsteiner e De Sciglio, ma anche da centrale o da vice-Sandro in caso di necessità. In mezzo il duo titolare dovrebbe essere composto da Rugani e Chiellini, con Howedes insieme a Benatia e Barzagli a rappresentare una validissima alternativa e sistemare in definitiva il reparto arretrato. Duttilità ed efficienza tedesca per Allegri e per la Juve: Howedes può chiudere il mercato in grande stile.