La Fiorentina limita i danni e perde l'edizione 2017 del "Trofeo Bernabeu" contro il Real Madrid, con il punteggio di 2-1. Partita che ha offerto a Stefano Pioli spunti tutto sommato positivi sulla crescita della formazione viola soprattutto sul piano dell'amalgama, visto che sono scesi in campo nel primo tempo quasi tutti i protagonisti (in negativo) del debutto in campionato sul campo dell'Inter. Alla fine, a decidere la partita è stato, neanche a dirlo, Cristiano Ronaldo: suo l'assist a Majoral e la splendida rete del 2-1 dopo l'iniziale e illusorio vantaggio gigliato firmato da Veretout. Buone risposte date soprattutto dai due nuovi terzini Biraghi e Gaspar, decisamente più in palla rispetto ai diretti 'rivali' Olivera e Vitor Hugo, mentre in mezzo al campo il fosforo di Badelj si è ben fuso con la garra dell'autore dell'unica rete ospite. Un determinato Chiesa e un gladiatorio Simeone hanno disputato una buona frazione, mentre tra i giovani rampanti che hanno giocato nella ripresa hanno provato a mettersi in luce soprattutto Zekhnini e Hagi.
Si comincia nel ricordo delle vittime dell'attentato di Barcellona, poi la palla inizia a rotolare e la Fiorentina parte forte, tanto che al terzo minuto si sblocca il risultato: Gaspar corre sulla destra, scarico per Chiesa che serve Veretout il quale ha tutto il tempo di controllare, calciare e battere Casilla. Di minuti ne passano altri tre, e il Real Madrid pareggia: innesca Asensio, poi Ronaldo va sul fondo e serve Majoral, che indisturbato e a porta vuota firma l'1-1. Clima amichevole in tutto e per tutto, con tanti palloni persi e altrettanti spazi da una parte e dall'altra: in uno di questi prova a fiondarsi Simeone, che si gira in un fazzoletto e calcia al 18', con Casilla che mette in angolo dopo la deviazione di Ramos. Sul corner che ne consegue Astori (clamorosamente libero) va in rovesciata e colpisce la traversa, col portiere blanco che si ritrova la palla addosso. Viola in palla e con personalità, merengues che rispondono con Nacho, la cui zuccata al 23' su corner è alta. La squadra di Pioli tiene bene il campo, ma dall'altra parte c'è pur sempre Ronaldo: 33', palla ricevuta sul vertice sinistro dell'area, sterzata e botta di destro imprendibile per Sportiello. CR7 domina la scena, Majoral cerca la doppietta ma trova i guanti del portiere gigliato per girare la boa di metà gara sul 2-1.
Intervallo che si conclude con i tanti cambi propedeutici al secondo tempo: Pioli cambia tutta la formazione della Fiorentina, mentre dall'altra parte c'è curiosità per Luca Zidane, figlio di Zizou e schierato tra i pali del Real Madrid. Avvio di ripresa piuttosto povero di spunti tecnici, complice la rivoluzione in casa viola ma anche un Real che procede al piccolo trotto e che si diverte. Allo scoccare dell'ora di gioco giunge il momento della staffetta tra Isco e Asensio, salutata da grandi applausi del pubblico del 'Bernabeu'. La Fiorentina all'improvviso batte un colpo e cerca il pareggio con una zuccata di Milenkovic, che al 20' non trova lo specchio della porta rivale; poi Isco incanta con l'assist per Lucas Vazquez, che scalpella il capolavoro. Zidane concede qualche minuto ad alcuni suoi big, tra cui Bale e Kroos, ma alla mezz'ora Benassi ha una buona occasione: il sinistro non lo aiuta fino in fondo, palla sull'esterno della rete. Il caldo e le condizioni non ancora al 100% delle due formazioni induce a un inevitabile calo del ritmo e della frequenza delle palle gol, allora ci prova il figlio del tecnico merengue ad accendere il finale di gara con una uscita pessima: Zekhnini, però, non ne approfitta. Si sveglia all'improvviso il Madrid: al 36' assolo di Isco e conclusione respinta da Dragowski, sul rimbalzo arriva CR7 che prende il palo quasi dalla linea di fondo, al 40' prova ad accendersi anche il giovane Tejero con una botta di poco alta. Il finale è un assolo blanco, ci prova anche Bale che non trova la porta dal cuore dell'area viola. Poi c'è spazio anche per il giovane Cerofolini (terzo portiere a disposizione di Pioli), quindi si può davvero dire: festa per tutti al 'Bernabeu', anche per chi è uscito sconfitto.