Come analizzare una partita come Udinese-Chievo? Il grande match, che doveva mostrarci una squadra bianconera subito in palla e pronta a partire fortissimo, grazie a un calendario che propone nelle prime tre giornate tre squadre da metà destra della classifica. Invece abbiamo visto delle zebrette svogliate e narcisiste, senza idee e insicure le poche volte che l'avversario si è affacciato dalle parti di Scuffet. L'analisi potrebbe finire qui, con i fischi dei tifosi, decisamente snervati da una squadra pronta sempre a fare grandi annunci, salvo poi entrare in campo con atteggiamento altezzoso, a fare da ciliegina sulla torta. Però non sarebbe corretto ridurre tutto così e quindi proveremo a buttare un occhio reparto per reparto, per tentare di dare qualche idea sul perchè questa Udinese abbia iniziato il campionato come se fosse una squadra appena assemblata.
Capitolo Scuffet. Il portierino friulano si è ovviamente beccato una valanga di critiche nel post partita. L'Udinese ha "fatto fuori" Karnezis per lanciarlo, visti anche i 6 mesi d'alto livello fatti con Guidolin. Contro il Frosinone erano iniziati i primi scricchiolii. Sul gol da lontano di Gori infatti Simone sembra troppo fuori dai pali. Probabilmente anche se fosse stato in posizione la palla sarebbe entrata. Discorso un po' diverso sul secondo gol preso con il Chievo, dove il tiro di Birsa forse era raggiungibile. Resta il fatto che l'estremo difensore tende a stare molto fuori dai pali e la cosa può essere un problema. Sul primo gol invece l'errore è in combinazione con i difensori. Nessuno salta per togliere la palla e Scuffet resta sorpreso dalla cosa, lasciando a Inglese la sfera per insaccare. Resta il fatto che Simone sta acquisendo insicurezza e la cosa è lampante al 44', quando un cross debolissimo viene respinto con i pugni e non viene bloccato, lasciando al Chievo la possibilità di continuare l'azione, con Birsa che potrebbe addirittura fare l'1-2 già alla fine del primo tempo. Poco da aggiungere per quanto riguarda la difesa. L'errore sul corner è evidente, esattamente come è evidente che Birsa sul suo gol abbia troppo spazio per calciare. Per il resto si è concesso in realtà poco, ma i cali di tensioni sono troppo gravi e si rivelano spesso fatali. Per quanto riguarda la fase offensiva Nuytinck ha cercato di far valere i suoi centimetri, sfiorando il gol di testa, Pezzella ha spinto quanto poteva, anche quando spostato a destra. Molla Wague invece è stato nullo e disattento sull'angolo, come ha detto Delneri, da qui la sostituzione ancor prima dell'ora di gioco. Insicuro anche Angella.
Dalla cintola in su. A metà campo la squadra era in preda alla confusione, cosa molto strana, visto che tecnicamente il reparto presentava i titolari, che hanno giocato spesso assieme. Per un motivo o per l'altro però nessuno è riuscito a fare il suo. Jankto ha macinato chilometri a vuoto. Nessuno spunto degno di nota e un pressing inutile. Partita che lo ha sfiancato e basta, può darsi che la cosa sia dovuta al fatto che debba cambiare ruolo spesso in corso d'opera, da esterno a mezzala e viceversa. Fofana è molto appesantito dall'infortunio patito contro la Juventus, la fase di recupero è stata lunga e solo in ritiro ha iniziato a lavorare nuovamente a pieno regime. La mancanza di gamba e intensità si vede. Nessuna percussione palla al piede, tanti contropiedi buttati con passaggi filtranti errati e un tiro dalla distanza che ancora non c'è. Non solo, in occasione del gol di Birsa dovrebbe essere il primo a mettere sotto pressione lo sloveno e invece lo lascia fare. Anche lui è da recuperare. Hallfredsson ha provato a fare il suo, ma il fiato non c'era. Qualche conclusione e timidi tentativi di fraseggiare con i compagni, ma non è il lottatore che abbiamo visto contro il Frosinone. De Paul ha giocato la sua partita, ma, come al solito, quando ha visto che i compagni non erano in palla, ha iniziato a voler fare tutto da solo, tornando a vecchi vizi che dovrebbero essere dimenticati.
In attacco Thereau, viste le difficoltà, ha cercato di abbassarsi spesso per far partire l'azione, cosa che non dovrebbe fare, poichè aumenta la confusione. Sta di fatto che può arrivare al tiro solo una volta e segna. Da lui dovrebbe imparare Lasagna, a cui arrivano più palloni sfruttabili, ma li butta via tutti. Insomma, non ha funzionato niente, ma per lacune più fisiche e, soprattutto, mentali, cosa che dovrà essere dimenticata in fretta, perchè già con la SPAL servirà metterci grinta, perchè i ferraresi volano sulle ali dell'entusiasmo.