Mentre la stagione calcistica entra nel vivo, dopo l'antipasto della Supercoppa Italiana e della prima giornata di Serie A, uno dei temi più dibattuti in ambiente Juventus è sicuramente quello che riguarda un possibile cambio di modulo. Allegri ha più volte provato in allenamento il 4-3-3, sperimentandolo anche nel finale di partita contro il Cagliari. Per ora comunque sembra trattarsi solo di un modulo "di riserva", visto che nulla fino ad ora ha dato le stesse garanzie del 4-2-3-1.
Con questo nuovo modulo si aprono sicuramente più strade a centrocampo, dove la mediana a 3 permetterebbe a Marchisio e Matuidi di avere più spazio. Allo stesso tempo però sul piano offensivo a fare le spese di un tridente "semplice" sarebbe Mario Mandzukic, vero gioiello tuttofare di Allegri, che ne elogia in continuazione il sacrificio e l'approccio maniacale al suo gioco. Douglas Costa e Bernardeschi scalpitano, e se il primo è riuscito comunque a ritagliarsi qualche spazio a destra, il nuovo numero 33 bianconero ha potuto ancora dimostrare ben poco. Lo spilungone croato resta per ora la prima scelta di Allegri, soprattutto se dovesse essere confermato il 4-2-3-1 come modulo di base, ma la concorrenza da 86 milioni di euro in due dei neo-acquisti bianconeri si farà certamente sentire.
Da un lato sicuramente la cosa aiuterà l'intero organico di Allegri, ritrovatosi senza nessun ricambio nel momento più importante della stagione, costringendo il trio d'attacco ad uno sforzo supplementare inesorabilmente pagato nella finale di Cardiff. Con il ritorno anche di Pjaca l'allenatore bianconero avrà tante alternative sulle fasce, tutte sicuramente più vicine al ruolo rispetto a Mario, che magari non farà mai gli stessi cross di Douglas Costa e non avrà mai la velocità e il dribbling di Pjaca: ma nessuno degli altri esterni garantisce ciò che riesce a dare lui ogni volta che entra in campo. Allegri lo sa, e per questo motivo anche se il suo spazio dovesse essere ridotto, non potrebbe mai privarsene del tutto.