La stagione della Juventus non è iniziata nel migliore dei modi, complice la sconfitta in Supercoppa contro la Lazio, ma quella di Paulo Dybala si. Nel match dell'Olimpico la Joya ha realizzato una doppietta, le prime due reti da quando indossa la maglia numero 10. Un numero pesante per un argentino, ancor più pesante se il dieci alla Juventus è più di un semplice numero. Nei giorni scorsi il classe 93' ha rilasciato un'intervista al New York Times parlando della sua avventura alla Juve, la Champions sfuggita a Cardiff e inseguita e le lusinghe delle grandi d'Europa con il Barcellona e Real Madrid in pole position.
"Avevamo battuto grandi squadre nel nostro cammino" esordisce Dybala riferendosi alla Champions sfuggita in quella notte di giugno a Cardiff. "Non avevamo mai subito più di due gol, ma il Real Madrid ce ne ha segnati 3 in 45 minuti, 45 minuti che hanno distrutto tutto. Ho continuato a pensare che fosse un incubo, sperando di svegliarmi. Il dolore per aver perso quella finale rimarrà con me fino a quando non riuscirò a sollevare quel trofeo. Ma nel calcio c'è sempre l'opportunità per rifarsi, sarò molto più tranquillo quando ci riuscirò", prosegue poi l'ex Palermo che nella finale ha un po' deluso le aspettative.
Un sogno spezzato, dunque, ma da inseguire con tutte le forze in corpo e realizzarlo sempre con la maglia della Juventus: "Io so che le voci di mercato sono solo parole, ma come lo spiego alla mia famiglia? Ai miei amici di Cordoba? Loro leggono i giornali, sentono le notizie in televisione e pensano che sia tutto vero, che da un giorno all'altro io possa andare al Real Madrid o al Barcellona. Mi chiedono se vado, se resto, se prenderò il posto di Neymar. E' difficile spiegare queste cose. La Juventus è un grandissimo club, al livello del Barça".