Prima conferenza stampa stagionale per Fabio Pecchia, allenatore dell'Hellas Verona neopromosso in Serie A. Sfida di primissimo livello quella che domani sera metterà a dura prova l'esordio degli scaligeri: c'è il Napoli di Maurizio Sarri al Marco Antonio Bentegodi, squadra già ampiamente rodata e costantemente in crescita, forte di una preparazione solida e di una condizione fisica che gli ha consentito di battere 2-0 il Nizza nell'andata dei preliminari di Champions League. Chiaramente non si tira indietro il tecnico romano, ex di giornata, che ha provato a spiegare come intende fermare i partenopei, dando chiaramente per scontate le oggettive difficoltà del caso.
Il tutto partendo però da quanto avvenuto nel precampionato ed in fase di preparazione: "Non voglio e non posso di parlare di quello che è successo. Abbiamo avuto qualche infortunio, ma lo step più importante riguarda la Coppa Italia. E ora siamo pronti per il campionato, con quelli che ho a disposizione. Affrontiamo una macchina che va a 300 all'ora, il nostro è un prototipo. È una partita particolare: per l'ambiente, ma anche per il sottoscritto. Ho vissuto sette anni a Napoli, ma dal fischio d'inizio sarà una partita come le altre. Parliamo di una squadra che l'anno scorso ha rotto tanti record: possesso palla, giocatori in doppia cifra, record di gol. È una squadra da affrontare con attenzione, può far male in qualsiasi momento. Servirà grandissima attenzione. Serve il giusto equilibrio, dobbiamo essere compatti. Il Napoli l'anno scorso ha tolto la palla a tutte le altre di Serie A. Noi dobbiamo provare a non fare una sola fase: dobbiamo essere compatti e coprire gli spazi, ma palleggiare quando ci sarà da palleggiare".
Pecchia che, dopo essere stato giocatore azzurro, si è seduto anche al fianco di Benitez sulla panchina dei partenopei. Questo il suo ricordo: "Lavoro apprezzato? Credo di sì, che Rafa sia stato apprezzato. Ora è stato dimenticato per il gran lavoro di Sarri che gioca un calcio spettacolare. Continuo a dire le stesse cose: Rafa ha vinto due titoli, ha fatto un percorso straordinario in Champions e 8/11 giocatori attuali sono stati voluti da lui e da quella dirigenza".
Si passa alla sponda Hellas, con il tecnico che respinge le domande sul mercato ed è decisamente più a suo agio nel parlare dell'idea di calcio che intende esprimere la sua squadra: "Parlo di chi ho a disposizione e della gara. Inutile parlare di mercato. L'Hellas della B? Vedremo, l'idea è di proporre calcio. Ci dovremo chiaramente adattare, tante situazioni non dipenderanno da noi ma dal potenziale dell'avversario. Non posso pensare di affrontare il Napoli come le altre di B". Questa, per Pecchia, sarà la prima avventura nella massima serie da allenatore, un traguardo costruito nel corso del tempo: "Se la mia carriera inizia adesso? No, è iniziata da tempo. Ci sono state tante tappe, che mi hanno fatto crescere come allenatore. Questa è la tappa fondamentale, ce la siamo guadagnata sul campo: ora l'obiettivo è di mantenerci in categoria con il supporto della città e della tifoseria".
Riguardo la presenza di Heurtaux dal primo minuto, inoltre, prosegue parlando anche dello schieramento che intende usare domani: "Difesa a quattro? Assolutamente si. Heurtaux è a disposizione. Domani valuteremo in occasione dell'ultimo allenamento, anche per lui è stato un precampionato tribolato ma credo sarà a disposizione. Caceres, Felicioli e Caracciolo? Devo tenere conto delle loro condizioni: stanno bene ma non hanno un grandissimo ritmo di gara. Aggiungo giocatori come Buchel arrivato in ritardo. Caceres si è inserito alla grandissima, Cerci ha avuto un percorso negli ultimi anni che è sotto gli occhi di tutti. Devo tenere conto di questo per mettere in campo una squadra equilibrata. Le scelte in mediana tra Zuculini e Buchel? Buchel l'ho visto in crescita domenica contro l'Avellino. Ha bisogno di continuità. Il reparto più completo è quello centrale: a parte lui, tutti gli altri hanno lavorato durante il periodo estivo e lì mi sento tranquillo. Qualsiasi scelta sarà quella giusta. L'attacco? Vedremo. Davanti è evidente, i numeri sono contati: faremo di necessità virtù".
Dalla promozione alla Serie A, Pecchia chiede determinate peculiarità alla sua squadra, al di là di quello che sarà il risultato finale: "Voglio personalità, rispetto, umiltà. Provando le nostre cose senza paura: il nostro percorso inizia oggi e finisce a maggio. Affrontiamo questa gara contro una squadra fortissima, dobbiamo uscirne con situazioni positive. Cosa è cambiato rispetto allo scorso anno? L'anno scorso dovevamo vincere e bene, senza soffrire. È il peso di chi gioca per vincere. Cambia il peso, ma dobbiamo avere sempre la voglia di vincere: questo non deve cambiare".
Ed infine una battuta sul paragone tra il Napoli di Maradona e quello attuale: "Io ero un bambino, ho difficoltà a ricordare. Con Maradona si fa fatica nel tentare paragoni, rompeva gli equilibri. Io credo che quel Napoli fosse costruito attorno al giocatore più grande al mondo. Ora è una squadra di alto livello non costruita su un giocatore, ma su un'identità di squadra completa. Sono situazioni diverse".
Fonte dichiarazioni Tuttomercatoweb