Un progetto intrigante, affascinante, di cui essere l'uomo simbolo, da una parte. Qualche titubanza di troppo, tuttavia, nell'accettare una società neopromossa, per quanto stia provando a fare le cose in grande. Tra Alessandro Matri ed il Benevento l'ammiccamento è stato forte, deciso, soprattutto da parte del direttore sportivo Di Somma nei confronti dell'ex attaccante di Milan, Juventus e Nazionale Italiana. I sanniti hanno individuato nel centravanti del Sassuolo l'uomo in più per andare a caccia della salvezza: personalità, carisma, esperienza e, soprattutto, gol a raffica, quel che manca alla truppa Baroni insomma.
Dopo la cavalcata storica dalla C alla A, adesso è il momento di consolidare la massima serie, mantenerla stretta al proprio petto. Gli stregoni ci provano, con il patron Vigorito pronto all'ennesimo sforzo economico dopo quelli fatti per rinnovare lo stadio - gioiello all'avanguardia del Sud Italia - e rinforzare la rosa a disposizione di Marco Baroni. Tuttavia, dopo l'affare Kishna definitivamente saltato, c'è bisogno di una ciliegina sulla torta, quel centravanti da 15-20 gol a stagione che può davvero far sognare in grande i campani. C'è, tuttavia, come detto, da vincere la resistenza del centravanti nativo di Sant'Angelo Lodigiano. E non sarà facile.
Matri, nel contesto di squadra di Baroni, si inserirebbe perfettamente sia nel 4-4-2 accanto a Ceravolo che nel 4-2-3-1 come unico riferimento offensivo davanti ai tre rifinitori. Insomma, una punta di diamante in grado, nei momenti difficili delle partite ma della stagione intera, di prendere per mano i compagni e trascinarli verso l'obiettivo. Quella salvezza che, con un attaccante come Alessandro Matri, sarebbe decisamente più alla portata del Benevento che sogna in grande.