Senza freni e mai banale, in due parole Zdenek Zeman. Il Boemo, che sta affrontando il pre-campionato con il Pescara imponendo i suoi duri carichi di lavoro, ha rilasciato un'intervista al Corriere della Sera parlando a ruota libera: "La Juve espone gli scudetti revocati allo Stadium? Lì non bisognerebbe giocare", cosi esordisce il Boemo che a settantanni non ha alcuna voglia di smettere e quest'anno è pronto a far divertire ancora Pescara la quale sogna una Zemanlandia Bis.
Tanta esperienza, quella che lo ha portato a combattere alcune cause importanti come il doping e altri scandali del mondo del calcio che, secondo lui, è ormai un'industria acchiappa soldi: "Il calcio non è più sport, dice il Boemo, ma un'industria acchiappa soldi. Quando io allenavo a Roma gli stadi erano pieni mentre oggi c'è poca gente, si vede che ritengono il calcio poco interessante". Moggi e il sistema che lo ha penalizzato: E' tornato in Albania ma anche in Italia ha a disposizioni giornali, tv e radio. Non capisco chi lo cerca, per me ha fatto fallire tanti club. Il sistema era sbagliato e l’ho detto. Anche chi la pensava come me si è schierato (giustamente per loro) con il sistema. Sono stato penalizzato sicuro, ma non mi pento. Avevo offerte da Real e Barcellona, ho deciso di fare altro. France Football mi ha messo tra i 30 allenatori più importanti nella storia del calcio: mi basta".
Dalla Juventus a Calciopoli passando per gli Scudetti revocati ed esposti all'Allianz Stadium: "Sarebbe normale intervenire, non giocare lì. Io sono uno che cerca di rispettare le regole e le decisioni degli altri. Anche io sono stato squalificato per tre mesi e l'ho accettato". Zeman ha parole anche per Bonucci, andato via dalla Juventus per accasarsi al Milan: "E' andato via perché è successo qualcosa nello spogliatoio. Di gente che bacia la maglia ne vedo tanta ma tranne Totti è tutto un teatro. Il mercato del Milan è come quello dell'Inter di un anno fa: bisogna vedere se diventa squadra". E sul suo pupillo aggiunge: "Non ha scelto lui, lo hanno fatto smettere che è diverso. Altri hanno deciso che non doveva giocare più purtroppo".
Dal campionato Italiano al Real Madrid, il Boemo la pensa cosi: "Il Real è un brutto esempio per gli altri: mettono Cristiano Ronaldo e vincono. Però Ronaldo è uno, l'unico che fa la differenza con Messi. Gli altri sono bravi ma non spostano. Sacchi con il Milan ha esaltato il concetto di squadra: aveva Van Basten ma anche Colombo. I club dicono che se prendono uno da 100 milioni poi vendono più abbonamenti ma il discorso è perdente. poi ci si ritrova con dei difensori centrali e un terzino". Infine una previsione sul campionato: "Juve e Napoli davanti. La Roma ha cambiato troppo però ho fiducia in Di Francesco se lo lasciano lavorare".