La principale fonte di forza della Juventus degli ultimi 6 anni - probabilmente una delle società più forti della storia del calcio italiano - è stata sicuramente la programmazione. Con grande lungimiranza, i bianconeri hanno (quasi) sempre saputo fare le scelte migliori per il bene del club, della squadra e, di conseguenza, del palmarès. Basti pensare a quando Max Allegri, il giorno del suo arrivo a Torino 3 anni e 2 giorni fa, veniva contestato dai tifosi; o a quando, più di recente, sempre una parte dei sostenitori della Vecchia Signora contesta gli acquisti di Mattia De Sciglio e Wojciech Szczesny, entrambi non ufficiali ma in dirittura d'arrivo.

Vincere non è semplice e chi vince lo sa bene. Perciò il mercato di una squadra che deve vincere sempre non può che essere estremamente difficile: ad esempio, non dev'essere stato facile aver dovuto fare i conti con l'inaspettato addio di uno dei migliori terzini destri del mondo, specie in questa particolare sessione in cui, di laterali bassi completi e sul mercato, non c'è nemmeno l'ombra. La risposta ad una situazione del genere è ovvia: compriamo quello che c'è, e De Sciglio fra "quello che c'è" è uno dei migliori. Adesso, non è ancora chiaro quale sarà il vero ruolo all'interno della squadra dell'italiano - che probabilmente dipenderà dalla situazione in uscita di Lichtsteiner - ma il fatto che il tecnico livornese lo abbia richiesto personalmente è già un segnale. D'altronde, sostituire Dani Alves con un upgrade rispetto a lui non sarebbe stato possibile: adesso il classe 1992 andrà praticamente "ristrutturato" a livello psicologico, dopo delle stagioni tremende sotto questo aspetto a Milano. La scommessa è qui, perchè le doti tecnico-tattiche sono indubbie, almeno nell'ottica di chi lo ha portato e di chi lo ha voluto a Torino. E vista la situazione, i presupposti sono positivi affinchè la scommessa vada in porto. Ci sarà da aspettare il campo, adesso.

Anche su Szczesny più di qualcuno ha presentato dei - leciti, nella sostanza - dubbi. Premessa: 12 milioni più 3 di bonus per il portiere con più reti inviolate nella scorsa Serie A, in assoluto, non sono tanti, nemmeno se lo si considera una riserva. Nel caso del polacco, il vero rischio riguarda la pochissima esperienza in campo internazionale: soltanto 5 presenze nelle fasi ad eliminazione diretta della Champions League, subendo peraltro 10 gol. Certo Madama - almeno quella della scorsa stagione, che 10 gol non li ha presi nell'arco dell'intera competizione - ha qualcosa in più dei club precedenti dello slavo, ma il dato è normale che faccia quantomeno riflettere. Ma anche qui: sulle doti nessuno può avere dei dubbi, e comunque il piano di prendere un giovane che crei un dualismo con l'ex Roma dal 2018 in poi è una realtà concreta per i bianconeri. Scommesse a basso tasso di rischio, che magari ne precludono altre nel futuro: i presupposti per vincere ancora però, ci sono tutti. Con due protagonisti in più.