Vedere oggi il mercato del Milan e pensare ai mesi pre closing è un esercizio che forse in molti stanno facendo, o che forse non sta facendo nessuno. Tutti travolti dall'entusiasmo di un arrivo dietro l'altro, di una squadra che prende forma per avere ambizioni più vicine al passato del club rossonero. Per nessuno dei nuovi, però, si era vista un'ondata di rinnovato milanismo come per Leonardo Bonucci, prossimo a diventare il decimo acquisto dell'era cinese e il capitano della nuova era rossonera.
Il Milan ha piazzato un colpo di sicuro importante dal punto di vista tecnico e tattico, evidentemente concordato con Montella, nel momento in cui l'agente del giocatore Lucci ha presentato l'occasione a Fassone e Mirabelli. Fra le tante valutazioni che si possono fare, una deve per forza riguardare quello che il Milan è stato in grado di dimostrare un po' a tutti con questo affare: i rossoneri, da tre anni fuori da qualsiasi competizione europea, sono stati in grado di presentarsi alla porta del club campione d'Italia da 6 anni e reduce da due finali di Champions League in tre anni e portarsi a casa uno dei giocatori più importanti dell'incredibile ciclo bianconero. Una vera prova di forza, una dimostrazione di rinnovato vigore sul mercato da parte di un Milan che si era quasi abituato a vivacchiare su prestiti e parametri zero. Autorevolezza, ma anche credibilità. Tutti i giocatori arrivati fino a questo momento sono stati convinti dal progetto sportivo che è stato loro presentato, a prescindere dai discorsi sviluppati fra società. Altro segnale non indifferente.
Altro segnale di come i cinesi del Milan non solo esistono, ma hanno anche le idee chiare e vogliono puntare in alto fin da subito. Gli investimenti, come promesso da Fassone dal primo giorno post closing, ci sono stati, importanti e onerosi, ma non sono ancora finiti. Un attaccante, forse due e una possibile sorpresa nel corso di mese di agosto in grado di far tracimare completamente l'entusiasmo di una piazza che sembra non veder l'ora di poter tornare a San Siro per vedere in campo questo nuovo Milan. Bonucci quindi come simbolo di uno scatto inatteso da parte di una fuoriserie, come è stata definita dall'attuale dirigenza, che ha voglia di tornare a rombare e correre forte dopo anni in cui è stata tenuta con il freno a mano tirato. Il compito di Montella è tanto affascinante quanto complicato alla luce di quanto fatto dalla società. Una società in grado di smentire con i fatti scettici e disillusi dei lunghi mesi che hanno preceduto il cambio di proprietà.