Nella giornata di oggi, la Juventus ha chiuso l'affare Douglas Costa per una cifra totale di circa 46 (!) milioni di euro. Una somma molto importante, ma che porta tra le file bianconere uno dei più grandi talenti nati dopo gli anni '90, il quale però non è ancora riuscito a raggiungere l'esplosione definitiva al Bayern Monaco, nonostante dei pregi piuttosto evidenti (al contrario dei difetti, che vanno invece un po' più analizzati ma, calcisticamente, hanno un valore tutto sommato non di molto inferiore).
Il più cliccato fra 94,500. C'è di peggio
Il pregio più evidente del brasiliano - evidenziato dai 95,400 risultati che si ottengono ricercando "Douglas Costa skills" su YouTube - risiede ovviamente nella sua grande velocità unita ad un ventaglio di soluzioni utilizzabili col dribbling pressochè infinito. Un pregio che, nel calcio moderno, ha un peso sempre più rilevante: sia per smuovere una difesa posizionale con tanta densità, sia per attaccare gli spazi che può concedere un forcing offensivo avversario: avere un calciatore con determinate caratteristiche sta diventando sempre più importante, e garantisce una certa produzione di palle gol anche quando magari il collettivo, sotto l'aspetto del gioco, non brilla (e per vincere in Serie A, essere in grado di superare questo tipo di situazione è fondamentale).
Minuti giocati | Gol / Media | Assist / Media | Passaggi chiave / Media |
1925' | 7 / 1 ogni 275' | 9 / 1 ogni 213,8' | 47 / 1' ogni 40,8' |
Il brillante Douglas Costa offensivo nella stagione 2016-2017
Strettamente legata a questa eccellente dote è ovviamente la quantità di palle gol che il sudamericano produce, se messo nelle condizioni di farlo. La scorsa stagione, nonostante il poco spazio che gli sia stato riservato, è riuscito ad ottenere le statistiche che potete vedere qui sopra, le quali confermano quanto l'ex numero 11 dei bavaresi, per gli avversari sia in Bundesliga sia in campo europeo, sia stata una continua fonte di gioco e di pericolo difficilmente contenibile, indipendentemente che la sua posizione fosse quella di ala pura o quella di esterno d'attacco di destra o di sinistra in un 4-2-3-1.
E a proposito di questo, altro pregio non da dimenticare di Douglas Costa è la sua grande duttilità tattica: ad inizio carriera si muoveva in una posizione quasi da trequartista, ma col passare degli anni si è evoluto assumendo una posizione più larga, dalla quale partire - ricevendo il pallone lontano dalla porta negli half-spaces di destra o di sinistra - per proporre diverse soluzioni. Ovviamente partendo dalla corsia mancina, preferisce arrivare sul fondo per crossare; partendo dall'altro lato, usa il piede preferito per convergere e andare al tiro con estrema facilità. Diciamo un modo piuttosto semplice di interpretare il ruolo, ma altrettanto efficace.
Minuti giocati | Media contrasti vinti | Media passaggi intercettati |
1925' | 0,5 ogni 90' | 0,5 ogni 90' |
Il pessimo Douglas Costa difensivo nella stagione 2016-2017
Questa mole di produzione offensiva andrà però integrata con gli schemi di Max Allegri, che è uno che da sempre chiede un grande lavoro in fase di non possesso ai propri attaccanti. Il sudamericano tuttavia non è per niente portato ad aiutare i compagni della retroguardia: è un difetto certamente migliorabile, specie considerando la grande quantità di corsa che ha nelle gambe il neo-acquisto juventino, ma non bisogna dare per scontato il suo impiego immediato finchè non inizierà a migliorare questo limite evidente, così come è stato una riserva con Ancelotti.
Tuttavia il tecnico ex Milan e Real Madrid non apprezzava un altro aspetto della personalità calcistica del brasiliano: troppe volte, una volta che una giocata non gli veniva esattamente come aveva sperato, finiva per dare meno di quello che avrebbe potuto in campo. Una sorta di discontinuità tramutatasi in svogliatezza, considerata inaccettabile dall'allenatore che in breve tempo lo ha fatto indietreggiare nelle gerarchie. Va bene il talento, ma l'impegno viene prima: questo, alla Juve, forse anche di più. Ed è per questo che così come il calciatore potrà migliorare la squadra bianconera, la squadra bianconera potrà migliorare lui (e non di poco).
Andando poi a scavare nella mente dell'esterno d'attacco in questione c'è anche dell'altro di negativo. Quella maniera "semplice" di interpretare il proprio ruolo di cui abbiamo parlato prima, tante volte, sfocia in un qualcosa che non permette al giocatore di esprimersi al meglio. Troppe volte capita che il brasiliano si intestardisca a fare sempre la stessa cosa, perdendo imprevedibilità e diventando quasi dannoso per la propria compagine, una volta innervosito: basti pensare proprio a quando, proprio contro la Vecchia Signora nel 2016 durante il ritorno degli ottavi di finale di Champions League, il sudamericano rischiò di essere uno dei peggiori dei suoi calciando da fuori per ben 3 volte (senza mai prendere lo specchio), commettendo in seguito 4 falli salvo poi, all'improvviso, confezionare un assist decisivo per l'inizio di quella che poi divenne un'incredibile rimonta dei tedeschi.
Tanti pregi, qualche difetto per un colpo potenzialmente fenomenale: riuscirà Douglas Costa ad evolversi definitivamente con la Juventus?