Antonio Cassano riparte, o quantomeno ci prova, per l'ennesima volta, all'interno di una carriera che secondo tutti gli ha ridato meno rispetto al talento di cui madre natura lo ha donato. La destinazione è il Verona, neo promossa in Serie A, con il presidente Setti che ha accettato di scommettere ancora una volta su uno dei giocatori più discussi degli ultimi 15 anni in Italia.
Questo il comunicato comparso sul sito ufficiale della società gialloblu: "L'Hellas Verona FC comunica di aver acquisito le prestazioni sportive del calciatore Antonio Cassano. L'attaccante gialloblù, dopo aver sostenuto le visite mediche nel pomeriggio, è partito alla volta di Primiero per raggiungere il ritiro dei gialloblù. Cassano ha scelto di indossare la maglia numero 99". Cassano era rimasto senza squadra da quando aveva terminato il proprio rapporto con la Sampdoria. Fine burrascosa, con polemiche e frecciatine incrociate tra Fantantonio e il presidente della Sampdoria Ferrero. Due personaggi che non hanno peli sulla lingua, anche se non è stata fatta piena chiarezza sulle cause che hanno portato alla fine dell'esperienza di Cassano in blucerchiato. Genova però è il passato, il presente si chiama Verona, agli ordini di Pecchia. La squadra punta per forza di cose alla salvezza e per farlo si affida ad un tridente offensivo importante.
Oltre a Cassano, infatti, nel reparto avanzato ci sono due giocatori come Pazzini e Cerci. Non saranno più tre ragazzini, ma in quanto a talento ed esperienza in Serie A possono ancora dire la loro. In più sono tutti accomunati dalla voglia di riscatto, per un motivo o per un altro: Pazzini ha voglia di far ricredere chi non ha voluto puntare su di lui, lasciandolo per una stagione in Serie B; Cerci è voglioso di far vedere a tutti che non è il giocatore incupito e ai margini che hanno visto in Spagna e che in generale si è messo in mostra anche nelle sue parentesi in prestito in queste ultime stagioni; per Cassano, invece, forse l'occasione di giocare ancora a certi livelli per l'ultima volta all'interno di una carriera che si sarebbe potuta concludere a 35 anni in altri lidi e con altri stipendi. A questo punto c'è curiosità per vederli in campo, da capire se e quante volte Pecchia deciderà di rischiare con un tris così offensivo e ricco di talento.