La stagione sembra appena finita, ma in realtà per i calciatori è già tempo di ricominciare. Perchè la Serie A è un treno che in pochi possono mantenere, e se il Chievo è arrivato anche l'anno scorso alla solita salvezza tranquilla, è stato con la solita formula di applicazione, sostanze e tanta esperienza presente all'interno di un gruppo ormai storico formatosi in quel di Verona, che dà sempre il massimo in ogni allenamento.

Adesso è tempo di riattaccare la spina, dopo le meritate vacanze: ritiro fino al 15 luglio per tutti i calciatori. A margine della presentazione aperta soltanto ai giornalisti, ha voluto esprimere le sue sensazioni Luca Campedelli, patròn della società gialloblù per il 25esimo anno, che corrisponde al 16esimo della squadra nella massima lega nazionale; questi importanti numeri non permettono però di battere la fiacca: "Non sono gli anni a farci vincere. Ci fanno vincere l'impegno, la dedizione e la voglia di lavorare tutti i giorni per arrivare all'obiettivo. Gli anni passati non contano più: non è che perchè siamo stati tanti anni in Serie A adesso ci spetta di diritto, assolutamente. Dobbiamo stare sul pezzo e continuare ad essere sul pezzo sempre e comunque".

C'è spazio anche per una battuta sull'importanza del sostegno di tutto il caldo ambiente veronese e per una serie di meritati elogi per Massimo Gobbi. L'ex Fiorentina, infatti, ha rinnovato il proprio contratto con l'attuale squadra nonostante una riduzione d'ingaggio attuata dal club nei suoi confronti; altre piazze, a quanto pare, avrebbero garantito più soldi. Un senso d'attaccamento importante: "Il supporto dell'ambiente è fondamentale, i nostri tifosi sono parte integrante del nostro modo di essere, quindi li aspettiamo numerosi e soprattutto col nostro spirito, sempre e comunque. Gobbi? Ha accettato una riduzione importante d'ingaggio e nonostante questo ha capito lo spirito, ha accettato il discorso societario ed è restato con noi anche con offerte superiori da altre parti. Sono cose che segnano e vuol dire che vuole bene a questa società, che sta bene qua: di questo devo ringraziare, perchè non capita tutti i giorni".

In seguito a parlare è stato Giancarlo Romairone, altro esponente fondamentale della dirigenza in quanto direttore sportivo. Ecco le sue sensazioni dopo la cerimonia d'apertura di una stagione che ovviamente, per chi come lui fa il calciomercato, è iniziata da tempo. E c'è anche il tempo per ricordare quando lui stesso passò in questa stessa piazza all'inizio della sua carriera dirigenziale: "La mia stagione è iniziata già da qualche tempo nelle chiacchiere e nelle varie dinamiche, in realtà ancora tutto deve accadere. Per me è una grande soddisfazione essere qui oggi perchè rientro dalla porta principale con un ruolo strategico importante e di questo devo ringraziare il Presidente, dopo essere passato velocemente negli anni '90. Però il marchio del Chievo è un marchio indelebile: quando ho iniziato questa mia carriera dirigenziale, questa società per me ha sempre rappresentato un modello e uno stile di fare le cose dal punto di vista dirigenziale. Oggi per me inizia questa avventura, con grande gioia e soddisfazione, con tanta pazienza. Mi auguro che si possano fare le cose per il bene della società".

Nella composizione della rosa "Non bisogna dimenticare quello che questa squadra ha fatto anche l'anno passato". Insomma un occhio fra passato, presente e futuro, per costruire la solita rosa di livello. Bisognerà anche svecchiare il gruppo, ma il parametro principale di giudizio non può essere l'età: "La squadra sarà chiamata a doversi ripetere, è chiaro che nella composizione della rosa dovremo stare attenti non solo all'età, ma anche alle caratteristiche e alla voglia che devono animare i giocatori che faran parte della squadra. Non dimentichiamo quello che è stato fino ad oggi, perchè ricordarsi da dove veniamo è sempre importante, ma strategicamente è chiaro che bisognerà pensare sul medio-lungo termine".

Per la permanenza in A ci vorrà sicuramente concentrazione nella costruzione della squadra. D'altronde, una squadra "vecchia" come età media deve saper anche guardare ai propri giovani talenti, con un occhio a cosa circola fuori. Si tratta di una questione di equilibri: "Sicuramente sarà una stagione impegnativa, perchè la Serie A è così, perchè trovare all'inizio tre squadre da mettere dietro è sempre difficile come al solito, ma noi più che guardare intorno dovremo essere attenti e dinamici sul mercato, ma al tempo stesso dovremo guardare in casa nostra, far le cose al meglio possibile. Da oggi comincia la nostra avventura e dovremo essere bravi e capaci quotidianamente a fare tutto al massimo".

Infine non si è nascosto nemmeno Rolando Maran, che principalmente ha parlato dei volti nuovi nella sua prima battuta e di come vadano inseriti all'interno della mentalità clivense già ben affermata nei più vecchi: "Il nostro obiettivo raggiungere il giusto mix. Sarà importantissimo che si inseriscano in fretta e nel modo giusto soprattutto capendo cosa vuol dire vestire maglia. C'è un gruppo storico consolidato, un gruppo storico, che sarà di esempio, che potranno essere un ambiente idoneo per la loro crescita".

"Questa - di poter inserire i giovani - è un'ulteriore crescita di questo gruppo, che già l'anno scorso ha visto esordire diversi giovani del settore giovanile", prosegue l'allenatore. Che ovviamente spera nell'arrivo in pianta stabile in prima squadra dei talenti: "Mi auguro che questi possano trovare sempre più spazio e diventare parte integrante di questa squadra".

Sono già in programma diversi scontri estivi, la cui importanza è troppo spesso sottovalutata. La loro utilità viene così illustrata dal tecnico: "Le amichevoli servono come test e comunque come lavoro fisico. Il calciatore quando va in campo e mette la maglia ha sempre uno spirito diverso, aldilà della crescita globale che deve avere la squadra: sono perciò partite che fanno capire che tipo di mentalità potrà avere questa squadra".