Dopo le tante parole, l’affondo. La Juventus comincia a fare sul serio per Federico Bernardeschi muovendo i primi passi in direzione Fiorentina. Secondo la Gazzetta dello Sport infatti, a metà di settimana prossima l’amministratore delegato bianconero Beppe Marotta incontrerà il presidente esecutivo viola Mario Cognigni per formalizzare l’offerta: 35 milioni di euro di base fissa, a cui si aggiungeranno dei bonus in modo tale da soddisfare la richiesta del club gigliato di 40; questa formula ricalca quella utilizzata per acquistare nel 2015 Paulo Dybala dal Palermo, con i 32+8 – sborsati tutti – per ingaggiare la Joya. Il calciatore invece dovrebbe firmare un contratto di 5 anni da circa 3 milioni di euro a stagione, poco di più rispetto all’ultima proposta della Fiorentina.

Dunque, dopo gli ammiccamenti dalla parte juventina – compresa la quasi confessione del compaesano Gigi Buffon, rilasciata ai microfoni di Sky Sport: “Lo stimo molto come ragazzo e come calciatore. Sarebbe da Juventus, perché è umile, ha doti tecniche e fisiche da giocatore importante. Poi ha il carattere e il cuore di chi vuol arrivare, non limitandosi a una carriera normale. Vuole stare tra i grandi” - ed i silenzi da quella del giocatore, si passa ai fatti e si ipotizza già anche come verrà inserito Bernardeschi nello scacchiere di Massimiliano Allegri: il classe '94 andrà a ricoprire il ruolo di esterno destro nel trio di trequartisti a ridosso della punta centrale, posizione ricoperta da Cuadrado e da Dani Alves durante questa stagione.

Non solo campo, però, perché i tifosi infatti sono pronti ad eleggere il talento di Carrara come nuovo leader tecnico, affidandogli la maglia numero 10, che fu, tra gli altri campioni, anche quella di colui che compì lo stesso percorso, da Firenze a Torino, causando le ire del popolo viola nel 1990, vale a dire Roberto Baggio. Il Divin Codino sotto la Mole, nonostante le reticenze iniziali sul trasferimento, si realizzò come calciatore: arrivato a 23 anni – esattamente come Bernardeschi oggi – vinse 1 Scudetto, 1 Coppa Italia ed 1 Coppa UEFA in 5 stagione, oltre al riconoscimento più importante a livello individuale, cioè il Pallone d’Oro conquistato nel 1993. Una carriera che Federico sarebbe sicuramente felicissimo di seguire.