La UEFA sta cercando di fare il possibile per provare a rendere i campionati europei sempre più belli ed equilibrati. Per fare questo occorre denaro, soprattutto per le cosiddette "piccole" che necessitano di altri fondi per provare a lottare per palcoscenici più prestigiosi. I club ricchi stanno diventato sempre più potenti, mentre quelli di medio-bassa fascia restano aggrappate al classico obiettivo di centrare al più presto la salvezza.

Il presidente Aleksander Ceferin ha aperto a questa ipotesi, e ha sottolineato l'evidente gap che c'è tra grandi e piccoli club: "I club più ricchi stanno diventando sempre più ricchi e il divario tra loro e gli altri è sempre più grande. Bisogna ridurre il gap. In futuro, dovremo prendere in considerazione seriamente la possibilità di limitare i budget dei club per gli stipendi dei giocatori. L’introduzione di un Salary Cap obbligherebbe i club a essere più razionali, impedendo ad esempio di avere rose lunghissime e libri paga infiniti: sarà una battaglia che proveremo a condurre e vincerla rappresenterebbe un cambiamento storico."

Restrizione degli organici per la FIFA, una Superlega per quanto riguarda le richieste delle big europee. Un progetto molto interessante che porterebbe a un maggiore equilibrio tra le grandi potenze finanziarie e a chi molto spesso si vede assediato e costretto a vendere i propri gioiellini: Monaco esempio lampante così come Porto e Benfica. Negli ultimi anni in Champions League hanno vinto sempre le solite: Barcellona e Real Madrid su tutte, poi Bayern Monaco o Chelsea. E' su questo punto di vista che la UEFA deve lavorare. Dovrà provare a mettere in ordine le cose e a regalare ai club con un bacino più piccolo la possibilità di trattenere i propri gioielli e di investire in maniera decisa sul mercato.

E' un ragionamento che vale anche per la nostra Serie A. Con l'approvazione del Salary Cap, infatti, tante squadre di medio-bassa classifica avranno l'opportunità di fare investimenti importanti e di ambire a traguardi migliori. Esempi? Guardate la Premier League, in particolare West Bromwich e Bournemouth. Il WBA prelevò Rondon per circa 20 milioni, mentre i rossoneri hanno da poco acquistato il giovane Akè dal Chelsea per la stessa cifra.