Campionato di Serie B 2004-2005. Stagione chiusa al 6° posto, semifinale play-off persa contro il Torino, diatribe societarie, illeciti sportivi della stessa formazione granata, di Genoa e Perugia, ripescaggio in massima categoria. Paradossale la situazione vissuta dai marchigiani ormai 13 anni fa. A guidare quella compagine, che l'anno successivo avrebbe raggiunto la salvezza in Serie A, Massimo Silva e Marco Giampaolo. L'attuale tecnico della Sampdoria, non ancora in possesso del patentino per allenare, si trovò a collaborare con un allenatore approdato per la prima volta nel campionato cadetto in quella stessa stagione, reduce dalla gavetta in Serie C. L'allora presidente Roberto Benigni, vittima nei successivi anni di continue minacce per la scialba conduzione della società, rivoluzionò la piazza, proponendo un tandem che si sarebbe rivelato vincente ed innovativo.

Da Coppola, Fini, Belingheri, Modesto e Bucchi (17 centri per il neo tecnico del Sassuolo) a Lanni, Giorgi, Cacia e Favilli. Nuovi profili sui quali ripartire, puntare e costruire, per raggiungere- come riportato dal direttore sportivo Cristiano Giaretta- una permanenza in Serie B molto meno sofferta della precedente. La conferma dei punti cardine e l'aggiunta nella rosa di giovani ed esperti della categoria saranno fondamentali per consegnare a Fulvio Fiorin ed Enzo Maresca una rosa più che all'altezza di raggiungere l'obiettivo dichiarato. L'ex tecnico delle giovanili del Milan ha conquistato diversi titoli nelle categorie affrontate, prima di approdare alla corte di Filippo Inzaghi in Primavera e successivamente in prima squadra. Le numerose promozioni, dopo aver ricoperto il ruolo di Coordinatore tecnico dell'attività agonistica e di Responsabile tecnico nel progetto Academy del Milan, consentiranno di apportare alla causa bianconera l'esperienza necessaria per lanciare anche un prossimo giovane tecnico come Maresca? Certo è che i tifosi si augurano che possa di nuovo ripresentarsi una situazione simile a quella con la quale Silva riuscì a contribuire alla formazione calcistica di Giampaolo, presentandolo di fatto all'ambitissimo palcoscenico della Serie A.

Da calciatore Maresca ha trovato l'America in Spagna, ma prima di affermarsi con la maglia del Siviglia, conquistando una Coppa di Spagna, una Supercoppa di Spagna, due Coppe UEFA ed una Supercoppa UEFA, ha aggiunto al proprio palmares le vittorie di Campionato e Supercoppa con la Juve. Chi ha avuto modo di ammirare le ottime doti fisiche e tecniche in ambedue le fasi di un centrocampista completo come lui, parla di un calciatore che in campo impartiva già degli ordini ben precisi, offrendo alla squadra maturità e caratura internazionale. Fino al 20 luglio, l'ex Palermo sarà impegnato a Coverciano per seguire delle lezioni abilitanti a guidare da vice allenatore tutte le squadre di Serie A e B e da tecnico vero e proprio qualsiasi formazione giovanile e di Lega Pro. Discorso analogo per Fiorin, che terrà la discussione di una tesi finale nell'ambito del corso Master Uefa PRO, che consente di allenare qualsiasi squadra, comprese quelle di Serie A e B.

L'amministratore unico dell'Ascoli Andrea Cardinaletti si è soffermato sulla spiegazione della scelta di Maresca: "Il nostro progetto innovativo verte sulla valorizzazione dei giovani, meglio se italiani, ancora meglio se del territorio, come Orsolini per fare un nome. Dopo esserci guardati intorno abbiamo capito che sarebbe stato difficile trovare un allenatore esperto con la voglia di investire su di noi. Abbiamo così deciso di farcene uno in casa, delineando un identikit; grande personalità, capacità di sondare le motivazioni dei giocatori e soprattutto un approccio "friendly". Ho conosciuto bene Maresca quando ero amministratore delegato a Palermo nel 2014/2015, con Iachini allenatore e campioni quali Dybala, Vazquez e Belotti. Posso affermare che Enzo è l'uomo giusto nel posto giusto. Siamo consci dei rischi, ma abbiamo l'ok del presidente. Maresca lavorerà a braccetto con Fulvio Fiorin, che ha il patentino, oltre al calcio nel sangue e un lungo passato nelle giovanili". In una piazza tanto importante quanto ambiziosa, la volontà di attestarsi in una nuova categoria potrebbe fare le differenza. La spinta del Del Duca consentirà al duo di rendersi realmente conto dell'attaccamento da parte della tifoseria ai colori bianconeri, catapultandoli nella Serie B, una realtà affascinante, nella quale davvero tutti possono sognare.