Si complica vistosamente il cammino europeo degli azzurri di Gigi di Biagio, le lacune fisiche già ravvisate nella prima partita si sono rivelate questa volta fatali: la Repubblica Ceca ha battuto un'Italia mai capace di imporre un ritmo davvero importante alla partita per più di poche sporadiche fiammate. Non è bastata agli azzurri la voglia e la qualità dei singoli contro una squadra - seppur non eccelsa - molto compatta e ben organizzata. La vittoria dei cechi costringe gli azzurri a vincere l'ultima partita contro la Germania, e potrebbe anche non bastare per passare il turno.
Di Biagio a sorpresa cambia e schiera 4 uomini diversi rispetto alla formazione che ha battuto la Danimarca: in difesa giocano Ferrari e Calabria mentre al centro del campo tocca a Cataldi, Gagliardini si accomoda in panchina, a destra invece Grassi rileva Benassi nel 4-3-3 azzurro. La Repubblica ceca risponde con Havel al posto di Sacek sulla destra, mentre a sinistra gioca Holzer; a centrocampo c'è Hasek al posto di Cerny nel 4-2-3-1 di Lavicka, che vede il solito Schick unica punta.
L'Italia parte forte con Cataldi che innesca l'azione sulla fascia di Bernardeschi, il cross del giocatore della Fiorentina è troppo lungo per Berardi e l'azione del primo minuto sfuma, ma gli uomini di Di Biagio sembrano subito intenzionati a imporre il proprio ritmo al match. I cechi però col passare dei minuti sembrano riuscire a prendere le misure, pur faticando soprattutto in fase di disimpegno: i due centrali Luftner e Simic molto più affidabili in copertura che in impostazione e il portiere Zima in difficoltà con i piedi: l'Italia lo capisce e alza il pressing. Al 12' arriva la prima vera occasione: inserimento di Pellegrini che dal limite supera un avversario e si vede ribattere la conclusione, sulla sfera arriva Bernardeschi che calcia addosso a Zima un vero e proprio rigore in movimento. Gli azzurri cercano spesso la profondità, Berardi taglia verso il centro e mette in difficoltà i meccanismi cechi, mentre Petagna si fa vedere sulla trequarti alla ricerca del pallone. La Repubblica Ceca però al 20' trova il primo varco, su cross dalla destra la difesa azzurra respinge non benissimo e lascia lo spazio per la conclusione dal limite di Hasek, che calcia alto.
Una partita che per gli azzurri sembrava comunque saldamente in pugno prende una piega inaspettatamente diversa al minuto 23: lancio lungo dalla propria metà campo di Holzer verso Schick che prolunga di testa per Travnik, Rugani scivola e si perde il numero 10 avversario che con un gran destro dal limite trafigge Donnarumma. La risposta dell'Italia arriva subito con una gran punizione di Berardi dai trenta metri, che nonostante la distanza esce a lato di pochissimo. La Repubblica ceca ha capito che sul lato destro gli azzurri hanno dei problemi: su errore colossale di Conti e Ferrari che pasticciano al limite, Schick trova lo spazio per l'inserimento e si vede murare il diagonale da Donnarumma. L'Italia non molla e tocca a Bernardeschi stavolta impegnare Zima, ma in contropiede la Repubblica Ceca sfiora il raddoppio buttando però sul più bello un clamoroso 3 contro 3. E' l'ultimo brivido di un primo tempo che termina sull'1-0 per la Repubblica Ceca.
Nel secondo tempo l'Italia cambia, si passa al 4-4-2 con Grassi e Berardi esterni. E' proprio Berardi che con una bella girata trova la parata di Zima al 51'. Di Biagio inserisce Chiesa proprio al posto di Grassi, poi è ancora Berardi che dalla destra serve Bernarderschi murato ancora da Zima. Il primo quarto d'ora della ripresa è a ritmi più bassi, anche se l'Italia sembra riuscire a creare di più rispetto alla prima frazione. Al 61' Petagna guadagna un bel calcio di punizione, sul pallone va proprio Berardi che con il suo sinistro trova ancora la risposta di Zima, e sulla ribattuta Rugani viene anticipato da Simic.
Gli azzurri guadagnano metri e mentre Di Biagio pensa al secondo cambio arriva finalmente il guizzo decisivo: lancio verso Berardi che si invola verso Zima, che respinge la prima conclusione ma non può nullla sul tap-in di testa del giocatore del Sassuolo. Il gol fa cambiare idea a Di Biagio, che inserisce Gagliardini - per Bernardeschi - invece di Cerri, e soprattutto scuote l'Italia che pochi minuti dopo sfiora nuovamente il gol con Petagna che viene imbeccato meravigliosamente da Berardi, servito a sua volta da Chiesa. Il numero 11 azzurro arriva davanti a Zima ma alza troppo il pallonetto che termina la sua corsa oltre la traversa.
Nel momento migliore degli azzurri arriva però l'incredibile gol della Repubblica Ceca: Havlik controlla palla al limite e con il destro trafigge nuovamente Donnarumma. Il colpo questa volta è durissimo e gli azzurri faticano a riprendersi nei minuti successivi. Poi Di Biagio inserisce Cerri, mentre la Repubblica Ceca si copre con Sacek al posto di Schick. Nemmeno il tempo di rimettersi in campo che i cechi chiudono definitivamente il conto: conclusione da lontanissimo di Luftner che sorprende un non perfetto Donnarumma. Il gol demolisce definitivamente una squadra già traballante e il risultato non cambia più fino al termine del match: la vittoria della Repubblica Ceca riapre l'intero discorso qualificazione, reinserendola prepotentemente nella corsa alla semifinale. Servirà ben altra prestazione agli azzurri per portare a casa la qualificazione alla fase ad eliminazione diretta.