Mario Giunta si è gentilmente esposto di fronte ai nostri microfoni per una breve, ma interessante intervista. Il giornalista di Sky Sport ha toccato numerosi argomenti, come ad esempio il progetto a lunga durata dell'Atalanta e il lavoro di Ventura con l'Italia. Di seguito ecco le sue dichiarazioni.
Un giovane giornalista con buona esperienza in questo settore. Un consiglio ai tanti giovani desiderosi di emergere in questo meraviglioso mondo? "Consiglio, nonostante il periodo non facilissimo, di non perdersi mai d'animo e metterci sempre passione in quello che e' per me il più bel lavoro del mondo. Le occasioni arriveranno."
Modelli o metodologie d'ispirazione? "Non in particolare. Per ogni cosa che faccio però provo a prendere i segreti dai piu esperti."
Un parere sull'Atalanta e sul suo futuro. Riusciranno a ricomporsi dopo queste cessioni illustri? "Dopo l'ultimo anno meraviglioso adesso viene il difficile. Riconfermarsi a buoni livelli e' sempre complicato per realtà piccole come Atalanta o Sassuolo lo scorso anno. Sarà fondamentale il lavoro della societa sul mercato. Ed i tifosi devono avere pazienza."
E se paragonomiamo la filosofia bergamasca a quella di Athletic Bilbao e Ajax? "La realtà giovanile dell'Atalanta e' ormai affermata in Italia ed in Europa. E' quasi un vanto per il nostro movimento."
Il Sassuolo sta per dire addio a Di Francesco e altri due pilastri come Berardi e Pellegrini. Bucchi riuscirà a costruire qualcosa di importante? "Sassuolo e' una piccola oasi. Tranquillità. Società Sana e bel calcio. Nonostante le partenze il club riesce sempre ad avere ottimi ricambi. Adesso con Bucchi la filosofia sarà la stessa, specialmente con i giovani. Bucchi meritava una grande opportunità."
La Serie B ha dato spettacolo anche quest'anno. Due neopromosse dalla Lega Pro hanno centrato la Serie A. Qualcosa sta cambiando? "Da anni ormai la B regala sorprese. Ormai ci siam abituati. E' un campionato lungo e stranissimo dove un pizzico di fortuna non guasta."
L'Italia, Ventura e gli stage, argomento che non piace a società e tifosi: "Sono dalla parte di Ventura. Gli stage un passaggio fondamentale per la crescita dei giovani, della nazionale e quindi del nostro calcio."
Nel nostro paese non tutti seguono la nazionale, anzi c'è chi la disprezza. Negli altri paesi non si verifica tutto ciò: "Questione di cultura. Storicamente la nazionale attira poi solo nei grandi eventi, anche se negli ultimi anni grazie al lavoro della Federazione e dei Ct qualcosa sta cambiando."
Una piccola parentesi anche sugli allenatori italiani e le loro metodologie che hanno portato trionfi in tutto il mondo, soprattutto in Premier League. Chi sarà il prossimo a trionfare dopo Ranieri, Mancini, Ancelotti e Conte? "Ce ne sono anche altri come Carrera in Russia, Rossi in Ungheria. Il made in italy e' molto apprezzato all'estero. Siamo una vera e propria scuola da imitare per gli allenatori. Non so chi sarà il prossimo. Allegri ha sicuramente le potenzialità per imitare alcuni dei suoi colleghi."
L'ultima domanda, infine, ripercorre le sue memorabili estati passate nelle sedi del calciomercato. Tante le trattative "calde" che ha avuto modo di seguire: "Ce ne sono tante. Tantissime. Da Guardiola a Dzeko, passando ad Higuain, Tevez e Pogba. La nostra squadra e' sempre attiva. E per noi tutte le trattative sono speciali".