Un'impresa storica, punto di partenza per scrivere qualcosa di più grande. L'importante vittoria contro lo Zambia, ha definitivamente consacrato gli Azzurri Under 20 tra le big del calcio mondiale di categoria, una squadra giovane e vogliosa di mettersi ancora in evidenza. La tante note positive viste contro Francia e Zambia, dunque, rendono orgoglioso il CT Alberigo Evani, che non nasconde una certa emozione al momento di ricordare il percorso dei suoi ragazzi: "È stato un cammino lungo, - ha detto alla Gazzetta dello Sport - all’inizio in campo internazionale c’era una differenza enorme con altre nazioni. Germania, Francia, Spagna e non solo erano davvero lontane. Oggi invece ce la giochiamo contro tutti, con tutte le nostre Under".
E pensare che, a inizio Europeo, Evani ha seriamente rischiato di non poter convocare i suoi gioielli: "Siamo partiti tra mille difficoltà, anche per trovare una quadra sulle convocazioni. Purtroppo il periodo coincideva con la fine dei nostri campionati e molti ragazzi erano impegnati a centrare gli obiettivi dei proprio club. Abbiamo rischiato mettendo in lista giocatori che potevano anche non arrivare mai, come ad esempio Dimarco. Poi per fortuna l’Ascoli si è salvato con una gara di anticipo e abbiamo potuto avere da subito Orsolini, Favilli e Cassata".
Passaggio obbligato, sul cammino dell'Italia durante questi Europei: "Seminfinali? Ci speravo, ma non me lo aspettavo. Abbiamo fatto un’impresa eccezionale, sapevamo che serviva la gara perfetta e i ragazzi l’hanno fatta, mettendo in campo ogni piccola attenzione che avevamo preparato studiando l’avversario. Sono stati straordinari, c’è poco altro da dire. Nei momenti di difficoltà pochi sanno esaltarsi come noi italiani. E contro lo Zambia è andata ancora meglio. Dopo il rosso a Pezzella potevamo accusare il colpo, e invece…"
Parole al miele, poi, sui alcuni dei suoi ragazzi: "L’impatto di Mandragora? Fondamentale. È un leader nato, un punto di riferimento per questo gruppo. Lo era anche con la U21 fino all’infortunio, qui è venuto con la testa giusta, dando l’esempio a tutti. Orsolini e Favilli? Sanno abbinare qualità e sacrificio. Favilli è il primo a mettere pressione con una determinazione fuori dal comune. Orsolini è maturato tardi, uno dei pochi a non aver fatto le nazionali giovanili. Ha colpi eccezionali, farà strada".
In ultimo, Evani ringrazia Arrigo Sacchi per la fiducia, non disdegnando una breve analisi sulla VAR: "Mi aveva aperto gli occhi già da giocatore. Se l’Italia è ripartita lo deve a lui e a Viscidi. Questo gruppo e quello U21 hanno un futuro importante. La VAR? Pensavo e penso tutt’ora che possa contribuire a migliorare il calcio, diminuendo il margine di errore dell’arbitro. A noi hanno tolto un rigore contro inesistente, però credo debbano migliorare sulla rapidità di intervento, perché altrimenti si finisce per fare confusione".