Mandata in archivio la stagione 2016/17, la Juventus apprende un'altra lezione e pensa a come rinforzarsi in estate in vista della prossima annata, in vista di un'altra corsa verso quella Champions League ancora sfiorata, ma non afferrata. Prima del ricambio generazionale già programmato per il 2018 - quando rientreranno Caldara e Spinazzola, quando saluteranno Buffon e Barzagli, giusto per evidenziare soltanto i principali avvicendamenti - c'è bisogno di aumentare la qualità della rosa, soprattutto in avanti, dove i bianconeri si sono mostrati un po' troppo corti e senza alternative di prim'ordine in grado di alternarsi con i titolari. Un rischio calcolato, per Massimiliano Allegri. Problemi poi acuiti dall'infortunio di Pjaca, colmati solo parzialmente col passaggio al 3-4-2-1 con Cuadrado in panchina, viste le non brillanti ultime settimane del colombiano.

Il nucleo e cuore pulsante della rosa ha indubbiamente ancora qualcosa da offrire, anzi, ha se possibile ancora più fame di vittoria, per svariate ragioni, ed è forse questa la principale ragione che allontana un'eventuale cessione eccellente, oltre alla non-necessità economica di dover per forza vendere un pezzo grosso. Inoltre questa squadra è facilmente migliorabile, ciò che sembra invece più difficile è andare a piazzare i colpi giusti anche in rapporto alla qualità, all'esperienza internazionale di questi.

Marotta e Paratici non si stanno infatti muovendo solo sui giovani, con Schick in copertina, ma anche su uomini di caratura europea o mondiale. Il tecnico ha chiesto, giustamente, delle garanzie di un certo tipo sul mercato, vuole una squadra ancora più forte, soprattutto più lunga, sfoltendo un po' il centrocampo, con Sturaro, Rincon e Lemina primi della lista come possibili cessioni, data anche la presenza di Bentancur e Mandragora, il cui inserimento sarà graduale. Si guarda all'attacco e alle occasioni in difesa, oltre che alla porta, dove il cambio è già annunciato con Szczesny dentro e Neto fuori.

A breve, nei prossimi giorni, dovrebbe essere annunciato il prolungamento del contratto di Allegri fino al 2019 (l'attuale scadrebbe nel 2018), chiaro segnale di sintonia tra l'allenatore e la società, come è stato in tutti questi anni. Ora da riconquistare resta una parte della piazza, ancora scottata dall'amara notte di Cardiff. Il prossimo obiettivo si chiama Kiev, la Juve lo insegue affidandosi ancora al proprio condottiero, ma con una squadra ancora più forte, più profonda. Almeno nelle idee, per ora. Tra poco è il momento di passare ai fatti.