Non rientrava ormai più nel progetto Udinese e il Watford sta affrontando l'ennesimo passaggio di mano, con Marco Silva che non si sa che richieste abbia fatto per costruire i suoi Hornets. Nonostante il grande talento dunque, Sven Kums ha chiesto la cessione, con una forte preferenza per un club belga, sua terra natia. Si è fatto avanti l'Anderlecht, vincitore dell'ultima Jupiler League, che ha messo sul piatto un'offerta abbastanza convincente per far cedere Pozzo, che ha lasciato andare il gioiello acquistato solo un anno fa dal Gent per 10 milioni. I biancoviola probabilmente hanno sfruttato i 25 milioni arrivati per Tielemans dal Monaco, ufficializzando l'acquisto di Kums oggi sui social. Il ragazzo ufficialmente era del Watford, ma ha giocato la sua parentesi oltre i confini del suo paese nell'Udinese, non riuscendo però mai ad adattarsi al calcio italiano. Addio già annunciato qualche settimana fa, in cui Kums aveva dichiarato il ritorno al Watford, per poi invece non passare nemmeno per quel di Londra, tornando a casa. Una scelta dettata dalla nostalgia, la saudade che di solito colpisce i brasiliani, e non dai soldi, visto che il contratto inglese era più ricco. La trattativa con l'Anderlecht era stata svelata dallo stesso Sven pochi giorni fa: "Fin da bambino ho sognato di vestire la maglia dell'Anderlecht. Sono cresciuto nel loro settore giovanile e ora mi farebbe piacere poter giocare in prima squadra. La mia è una scelta dettata soprattutto dalla nostalgia. Non guardi ai soldi, altrimenti sarei rimasto al Watford. Non siamo ancora arrivati alle firme ma spero di riuscire in questa settimana a risolvere ogni questione in sospeso e a diventare un giocatore dell'Anderlecht. I due club stanno trattando, speriamo bene".

Kums era arrivato ad Udine con la speranza che fosse il regista di spessore che da tanto tempo manca alla squadra bianconera e, come dimostrato in precampionato, i piedi per le giocate d'alta scuola ci sono anche. Il belga però si è ritrovato subito in schemi per lui completamente nuovi, abituato da due stagioni alle tattiche del Gent, squadra di cui ha fatto le fortune, con tanti gol ed assist. Iachini lo vede da subito come titolare, ma vede in lui anche il famoso "schermo davanti alla difesa", cosa che l'ex Heereenven non è. Sia nel 3-5-2 prima, che nel 4-3-1-2 poi, gioca basso a centrocampo, restando così ingabbiato nelle giocate difensive e non riuscendo a farsi vedere in avanti, zona di gioco dove aveva dimostrato di poter veramente incidere. In tutte le partite il ragazzo è ordinato, fa salire la squadra e compie contrasti importanti (esempio lampante la sconfitta interna contro il Chievo, dove Kums gioca quasi una partita da difensore centrale), ma non riesce a illuminare il gioco come pubblico e staff vorrebbero. L'ex tecnico del Siena viene esonerato e arriva Delneri. Con il tecnico di Aquileia c'è la speranza che Sven venga rivalutato e lo stesso mister nella conferenza di presentazione disse di poter provare magari l'ex Gent in posizioni più avanzate. In realtà la cosa non avverrà praticamente mai. Anzi, inizia un duello per la maglia da titolare con Hallfredsson e alla fine ad uscirne vincitore, complice anche un piccolo problema al ginocchio di Kums, è proprio l'islandese, che diventa il perno centrale del 4-3-3 delneriano. Sono poche le partite in cui Kums riesce effettivamente a farsi notare, una su tutte quella della vittoria sul Bologna, dove il belga, schierato mezzala e più libero da compiti difensivi, tiene in continua apprensione la difesa felsinea. Sono però sprazzi sporadici. Le gerarchie a centrocampo vengono stabilite e Sven è la riserva di Hallfredsson, al massimo lo si sperimenta ogni tanto come mezzala, ma raramente, dato che le mezzali sono Badu, Fofana, Jankto e poi si aggiungerà anche Balic.

Dopo le parole di addio di Kums, Delneri ha spiegato in conferenza come i problemi che impediscono al belga di esprimersi al meglio siano sostanzialmente il difficile adattamento al calcio italiano e l'abitudine a giocare in un canovaccio tattico diverso da quello dell'Udinese, che in realtà non ha bisogno di un giocatore con le sue caratteristiche per il modulo che usa, dato che Kums è un giocatore che deve partire dal centro per inserirsi in avanti e rendersi pericoloso, giocando quindi in un 4-2-3-1 o in un 4-4-2, ma con un compagno di reparto di un certo tipo, che nella rosa delle zebrette non c'è. Dopo 29 presenze e un assist dunque termina l'avventura friulana di Kums, che rientra in patria per poter dimostrare di nuovo di essere quel giocatore che ha vinto la scarpa d'oro come miglior giocatore belga.

(Fonte virgolettato: http://www.tuttoudinese.it)