Il sospetto era lecito averlo già durante questa stagione, ma naturalmente a Torino e alla Juventus nessuno poteva ammettere fosse così. I bianconeri pensano alla Champions League dal primo giorno di ritiro a Vinovo. Poco da fare, bello continuare a vincere in Italia, ma l'affermazione in Europa sarebbe tutta un'altra cosa. Anche, se non soprattutto per arrivare a questo traguardo, è arrivato in bianconero Gonzalo Higuain. Pronto a giocarsi la finale contro il Real Madrid, come racconta in un'intervista concessa a Tuttosport.

L'attaccante argentino spiega il pensiero fisso dello spogliatoio legato alla Champions: "Tutto vero, pianifichiamo la Champions da 10 mesi. In agosto ci siamo guardati in faccia e ci siamo detti che questa poteva essere un'annata magnifica. Siamo a un solo passo dal fare la storia e speriamo di scriverla: il momento giusto è arrivato, anche perché la Juve non ha mai fatto il Triplete nella sua storia. Quando sono venuto qui, sapevo dove sarei andato a giocare, conoscevo la mentalità bianconera: è la cosa che mi ha fatto più impazzire di questa società". Partita particolare per Higuain, arrivato in Europa proprio grazie al Real: "Sarà la mia partita? Sarà strano giocarla, ma al tempo sarà bellissimo esserci. Ho trascorso quasi la metà della mia carriera lì, a Madrid, ho vissuto molto la città e ho ancora tanti amici. Approfitto per salutare tutti gli ex compagni: sanno l'affetto che provo tuttora e auguro loro il meglio, ma non per questa partita. Adesso l'importante è che, io insieme a questa Juve, farò di tutto per prendermi la Champions."

Gonzalo Higuain, zimbio.com
Gonzalo Higuain, zimbio.com

Si parla poi della condizione fisica del Pipita e di come il destino lo abbia messo di fronte, nella stagione, a Napoli e Real Madrid: "Io sto molto bene, dalla partita contro il Bologna mi sono portato dietro una piccola ferita, ma ora è tutto ok. Emozionato? E perché dovrei esserlo? Per il Real? Ma guardate che io gioco in Europa da undici anni, non da ieri. Perciò, anche se in certi momenti il compito è più duro, so controllare abbastanza bene le mie emozioni. Sono ormai abituato. E' una stagione speciale per me, il destino mi ha fatto affrontare due mie ex squadre in partite determinanti. E dopo il Napoli ecco il Real: per entrambe provo grande affetto, ma è il passato. Ora la mia massima responsabilità sta nell'aiutare la Juve a vincere più titoli possibili: faremo di tutto per conquistare la Coppa. Perché io difendo e lotto per la squadra che mi sta dando fiducia".