Si sta ormai avvicinando a grandi passi l'epilogo della stagione calcistica europea: la finale di Champions League. A Cardiff si affronteranno la Juventus di Massimiliano Allegri ed il Real Madrid di Zidane. Entrambe hanno un appuntamento con la storia, i bianconeri con il triplete, i blancos con la doppietta europea, mai riuscita da quando la massima competizione per club del Vecchio Continente è denominata UEFA Champions League, ma chi tra le due squadre arriva meglio all'appuntamento più importante della stagione? 

Negli ultimi due mesi il Real Madrid ha vissuto su un ottovolante: un cammino esaltante in Europa, ma vacillante in campionato, dove ha fatto rientrare nella corsa al titolo il Barcellona.  Il pareggio casalingo con il Las Palmas aveva fatto storcere a molti madridisti il naso, ma l'abilità di Zidane di gestire la pressione e di non cedere alle richieste di chi voleva il bel gioco, quindi fuori Casemiro dall'undici titolare, alla fine ha pagato. Dal pareggio del Bernabeu contro gli isolani il Real ha conosciuto solo la vittoria, tranne che in un caso: la cocente sconfitta nel Clasico che riaprì definitivamente La Liga. Alla fine però, il Real è riuscito a spuntarla grazie alle vittorie nel recupero contro il Valencia a firma Marcelo e contro il Celta Vigo, tre punti fondamentali per spegnere le velleità di rimonta blaugrana. Al cammino in campionato che ha avuto qualche passo falso di troppo, il Madrid ha contrapposto una vera e propria cavalcata nella fase finale di Champions League.

Il gol di Marcelo, fondamentale per la vittoria contro il Valencia | LaLiga.es
Il gol di Marcelo, fondamentale per la vittoria contro il Valencia | LaLiga.es

Agli ottavi i blancos hanno fatto un sol boccone del Napoli, imponendosi con un doppio 3-1, ma la prova di forza è arrivata ai quarti contro il Bayern Monaco. La gestione perfetta del turn over da parte di Zidane ha permesso ai blancos di arrivare allo scontro con i bavaresi con gli uomini chiave in forma perfetta, discorso valido anche per il derby in semifinale contro l'Atletico Madrid. Dopo la vittoria per 3-0 al Bernabeu, l'Atletico ha venduto cara la pelle nell'ultimo derby al Calderon, ma nonostante le carenze difensive dei blancos, i colchoneros non sono riusciti nell'impresa di ribaltare il risultato, concedendo anche il fianco al Real che li ha puniti con la rete di Isco, fondamentale in questo finale di stagione. 

Isco esulta al Calderon | TheSun.co.uk
Isco esulta al Calderon | TheSun.co.uk

Il Real Madrid arriva alla finale con il dubbio Bale, ma Isco, con un gol e tre assist nelle ultime quattro partite lo sta sostituendo nel migliore dei modi e non è detto che debba lasciare il posto al gallese nella notte di Cardiff. La spinta dei tifosi è eccezionale, come sempre nella casa blanca quando si tratta di riscrivere record, la motivazione è alle stelle e la gamba è in forma ottimale come dimostrato dal finale di campionato, dove gli uomini di Zidane non hanno mollato un millimetro di campo agli avversari e questo è certamente un merito che va attribuito all'allenatore francese, utilizzatore scientifico del turn over. 

Tuttavia, anche per la Juventus di Max Allegri il discorso è molto simile. I bianconeri hanno compiuto un percorso netto in Champions League, senza sconfitte dalla fase a gironi e con un solo gol subito nella fase ad eliminazione diretta, mentre in campionato hanno gestito il vantaggio nel migliore dei modi, senza mai mettere in discussione il risultato finale, seppur compiendo qualche passo falso nelle ultime uscite. 

Il finale di campionato è stato abbastanza complicato e tribolato con gli stop contro Torino e Roma ad insinuare dubbi nella tifoseria, ormai concentrata sulla finale di Cardiff e che si è vista rimettere in gioco, almeno secondo matematica, uno Scudetto che si riteneva già vinto. Tutto questo però era stato studiato da Allegri, che aveva come obiettivo la Coppa Italia, la prima partita da cui non si poteva fare ritorno. Vinta quella, la Juventus, ha chiuso agevolmente la pratica scudetto contro il Crotone schierando gli undici titolarissimi, fatti invece ruotare nei match contro granata e giallorossi. Tornati tutti i top undici e tutti concentrati sull'obiettivo tricolore, l'assalto non è fallito e la Juventus ha così festeggiato il sesto storico scudetto consecutivo. 

La festa Scudetto | signoramia.it
La festa Scudetto | signoramia.it

Se il percorso in campionato ha incontrato qualche intoppo sul finale, quello in Champions League è ciò che ha veramente forgiato questa squadra. Prima l'eliminazione del Porto, squadra ostica anche se non invincibile, poi quella del Barcellona. Contro i blaugrana, i bianconeri, hanno capito di aver raggiunto il livello dei top club europei, infliggendo una dura lezione ai catalani che si sono scontrati contro il maggior punto di forza della Juventus: la difesa. La MSN non è riuscita a bucare il muro bianconero, cosa invece riuscita al giovane Mbappè, l'unico a segnare un gol a Buffon in questa fase finale della Champions League. 

I giocatori della Juve esultano contro il Barcellona | Getty Images
I giocatori della Juve esultano contro il Barcellona | Getty Images

Esattamente come il Real, Dybala&Co arrivano all'appuntamento clou con il pieno sostegno dell'ambiente, caricato a mille e forse più per una coppa che manca da ormai troppo tempo. A differenza dei blancos però non ci sono dubbi di formazione: Alves sarà schierato come esterno alto, lì dove ha dimostrato di fare maggiormente la differenza, Barzagli farà l'esterno basso e Cuadrado entrerà a partita in corso, pronto a spezzare gli equilibri.  La gamba è buona come dimostrato contro il Crotone e la condizione atletica è rimasta alta grazie al turn over, anche se forse la Juventus pagherà qualcosa nel reparto offensivo, dove la mancanza di opzioni ha fatto sì che giocassero quasi sempre gli stessi uomini. Sarà quindi fisiologico vedere un po' sulle gambe Higuain e Dybala se si dovesse andare ai supplementari per decretare il vincitore della Champions League 2016/2017.