Finalmente ci siamo, finalmente è finale. Juventus e Real Madrid sono pronte a sfidarsi in Galles, più precisamente a Cardiff nel Millennium Stadium, per contendersi la Champions League. Siamo pronti ad assaporare questa grande partita sotto ogni punto di vista, soprattutto per quanto riguarda l'aspetto tattico. In questo articolo, infatti, metteremo a confronto la difesa dei Galacticos contro lo straordinario reparto offensivo bianconero, un settore che da anni non offriva soluzione e spettacolo.

Fonte immagine: Tuttosport
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LA FASE DIFENSIVA DELLE MERENGUES

In molti etichettano il Real Madrid come una squadra sempre votata all'attacco e con una difesa rivedibile. E' giusto fare questa considerazione perchè Zidane ha un pacchetto offensivo straordinario, ma uno sguardo deve andare anche alla fase difensiva che, sulla carta, potrebbe offrire diverse soluzioni agli attaccanti della Juventus. Nel Dna del tecnico francese c'è ancora un pizzico del metodo italiano, e lo si nota dall'ottimo equilibrio che ha saputo dare alla sua squadra. Il segreto è quello di non rinunciare mai ad attaccare, ma se il Real gode di tanta organizzazione è anche merito di un centrocampo abile ad abbinare quantità e qualità. Grande apporto anche da parte dei terzini, con Carvajal e Marcelo che interpretano il ruolo alla grande.

Lo spagnolo è cresciuto molto nel corso di questi anni, così come il brasiliano, nettamente migliorato soprattutto in fase difensiva. Si giocherà sicuramente sulla catena di sinistra per sfruttare la dinamicità di Marcelo, ma la Juventus dovrà essere brava a sfruttare le sue classiche amnesie soprattutto nella marcatura. Il leader dei centrali è sicuramente Sergio Ramos, probabilmente il migliore in circolazione nel ruolo. Ma siamo sicuri che sia solo un difensore centrale? Il suo straordinario fiuto del goal racconta anche altro. Il pezzo forte, infatti, è proprio il colpo di testa e il famosissimo "Terzo tempo", un vero e proprio marchio di fabbrica dello spagnolo oltre all'invidiabile senso della posizione che regge il muro difensivo dei Galacticos.

Fonte immagine: caughtoffside.com
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La precisione e la potenza dei suoi colpi di testa sono letali. Segna attaccando indifferentemente sia il primo che il secondo palo, anche se nella maggior parte dei casi, tende ad attaccare la palla in corsa all’altezza del primo palo, staccando prima di entrare in area piccola e partendo in zona centrale al limite dell’area di rigore. Non è un gigante, e questo gli offre un vantaggio decisivo in relazione alle sue modalità di stacco, data l’elevazione che riesce a raggiungere al momento dell’impatto con la palla. Lasciarlo nelle mani di un marcatore più alto potrebbe rivelarsi una mossa letale: significa rischiare di perderlo nella serie di movimenti rapidi effettuati durante la sua rincorsa; affidarlo ad un giocatore della sua stessa struttura, invece, significa rischiare di perdere il duello solamente sotto l'aspetto tecnico.

Tra le altre cose bisogna considerare anche i dati dei calci piazzati, con gli ottimi schemi attuati da Zidane. Per favorire lo smarcamento nell'area di rigore, vi è sempre qualcuno a formare un blocco sul marcatore del singolo calciatore, in particolare dei difensori centrali dotati di un grande stacco di testa. E' questa la chiave vincente della retroguardia madridista. E' sicuramente validissima e con il tecnico francese è riuscita a migliorarsi, ma in questa stagione ha più volte dimostrato di avere punti deboli come, ad esempio, quello di soffrire avversari che non hanno punti di riferimento fisici al centro dell'attacco. Ramos è molto forte così come i suoi colleghi di reparto, ma tutti hanno bisogno di affrontare duelli fisici o vanno in difficoltà.

Fonte immagine: Eurosport
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IL MULTIFUNZIONALE ATTACCO JUVENTINO

Ed eccoci giunti all'attacco della Juventus, uno dei più belli e funzionali di tutta Europa. Il merito va attribuito a Massimiliano Allegri, tecnico che ha avuto il coraggio di schierare un 4-2-3-1 che comprende tutti i suoi uomini offensivi. Ci si può sbizzarrire tatticamente sistemando sul campo gente come Cuadrado, Dybala, Mandzukic e Higuain, con un talentuso Marko Pjaca rallentato solamente da un brutto infortunio. Chiunque siano gli interpreti il risultato non cambia, ma entriamo nel vivo della tattica e schematizziamo come la Juve riesce a centrare così facilmente lo specchio della porta.

Tutto nasce, inevitabilmente, da un solido blocco difensivo e da una mediana capace di apportare quel giusto mix di quantità e qualità utile per illuminare la luce in fase offensiva. Ma il vero segreto è lo spirito di sacrificio degli attaccanti, in primis Mario Mandzukic. Il croato goleador ammirato ai tempi di Wolfsburg e Monaco di Baviera è totalmente cambiato grazie a questo modulo: sulla carta parte esterno sinistro, ma spesso e volentieri lo troviamo travestito nei panni di terzino, incursore, uomo assist e anche bomber. Non garantisce quei 20 goal, ma per Allegri è una pedina indispensabile. Tributo anche per Cuadrado, con il colombiano che riesce a fare di tutto grazie alla sua incredibile velocità che gli consentono di percorrere tutta la fascia e di far nascere azioni d'oro per i finalizzatori.

Fonte immagine: Tuttosport
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Dybala? Chi nasce vicino la "talentuosa" cittadina di Cordoba non è mai uno qualunque. Eleganza sia nei panni di prima o seconda, dotato di estro e imprevedibilità. È bravo nel contropiede e nel dribbling, e riesce a segnare anche dei gol di testa grazie alla rapidità negli spazi brevi e alla sua agilità. Adattabile anche come trequartista, esterno offensivo o falso centravanti. Mancino, bravo nel proteggere il pallone per far salire la squadra e nel pressare il portatore di palla avversario. Preferisce partire dalla fascia destra del campo per accentrarsi e tirare col suo mancino e, inoltre, si è confermato un gran tiratore di rigori e calci di punizione.

Cosa chiedere di più dalla vita? Un bomber di razza come Gonzalo Higuain. Furbizia, astuzia, tenacia e sensazionale fiuto del goal che va a completare un reparto straordinario. Rispetto agli anni precedenti è migliorato sotto diversi aspetti. Lo si nota più partecipe nella manovra offensiva, e predilige la strategia di difendere palla e scaricare sulle corsie laterali per ritornare al centro e provare ad insaccare. Schema classico ma molto efficace, anche perché nel calcio vince chi gioca in maniera semplice e organizzata.

Quali sono, dunque, i segreti di questo attacco? Sicuramente c'è tanta qualità, ma il dodicesimo uomo di Allegri è lo spirito di sacrificio del suo attacco. Non è mai facile gestire un modulo del genere e invogliare i propri goleador a dare una mano in fase di non possesso.