Finalmente ci siamo, finalmente è finale. Juventus e Real Madrid sono pronte a sfidarsi in Galles, più precisamente a Cardiff nel Millennium Stadium, per contendersi la Champions League. Siamo pronti ad assaporare questa grande partita sotto ogni punto di vista, soprattutto per quanto riguarda l'aspetto tattico. In questo articolo, infatti, metteremo a confronto l'invidiabile attacco dei Galacticos contro la rocciosa e solida difesa bianconera, praticamente la migliore in tutto il palcoscenico europeo.

LA FASE OFFENSIVA MADRILENA

Partiamo con l'analizzare la fase offensiva del Real Madrid, una squadra che fa del reparto avanzato la sua arma principale. Zidane, durante il corso di questa stagione, ha optato su diverse soluzioni come il 4-2-3-1 e il 4-3-3. Numeri e numeretti non cambiano la sostanza, perchè l'attacco resta ugualmente prolifico. Abbiamo sul tavolo Cristiano Ronaldo, Benzema, Bale, Isco, Asensio, Lucas Vazquez e Morata. Partiamo con l'analizzare i primi tre, ossia la classica "BBC": è un tridente formidabile capace di bucare qualsiasi difesa avversaria. Alla tecnica abbiniamo velocità devastante e grande senso della posizione. L'asso nella manica? Avere a disposizione un jolly come Vazquez, cresciuto e maturato proprio sotto gli insegnamenti di Zidane.

Con il 4-2-3-1 la fase di costruzione si basa su un centrocampo con due giocatori che giocano sulla stessa linea. Il loro compito è quello di innescare la linea dei trequartisti. La difesa a quattro è schierata ad arco con i terzini leggermente più avanzati rispetto ai due centrali. Il centrocampo si schiera con due mediani davanti alla difesa o con un perno basso e due mezz’ali. La fase di rifinitura e finalizzazione è manovrata dai fuoriclasse che vi abbiamo nominato in precedenza, capaci di garantire sostanza e qualità sia sulla linea dei trequarti che in un tridente.

Con il 4-3-3, invece, il centrocampista davanti alla difesa diventa il fulcro del gioco ed arretra fra i due centrali quando la squadra parte con il giro palla dalla difesa. Accanto a lui agiscono due mezz’ali. Davanti il classico tridente.In fase di possesso palla, il gioco si sviluppa con un giro palla a partire dalle retrovie. Il centrocampista scende fra i due centrali di difesa che si allargano dando ampiezza e cercando il gioco sulle fasce. I punti chiave della fase offensiva del Real sono molto semplici da capire: è una squadra che cerca le corsie esterne e la verticalizzazione in profondità.

Uno sguardo più da vicino lo merita Benzema. Sulla carta è una prima punta, ma Zidane lo ha trasformato in un centravanti totalmente diverso da quello scoperto a Lione. Adesso partecipa di più alla manovra offensiva e non gioca sempre sulla profondità. Tende a svariare ed allargarsi sul lato sinistro dell’attacco, favorendo il taglio al centro di Cristiano Ronaldo. La mossa è stata più che efficace, e spesso abbiamo assistito a dei difensori avversari disorientati che potrebbero essere tentati di seguire il movimento di Benzema.

Anche le mezze ali ricoprono un ruolo importante. Gli avversari tendono a circondare il portatore di palla che a questo punto ha davanti a sé due ipotesi: l’uno contro uno o lo scarico. Il movimento ad attaccare la profondità da parte di una mezz’ala è una delle opzioni maggiormente utilizzate dal Real Madrid. Insomma, siamo di fronte a una squadra ben messa in campo e, soprattutto, corta.

LA FASE DIFENSIVA BIANCONERA

La difesa bianconera ha avuto un processo di crescita a dir poco straordinario. L'artefice di tutto ciò è sicuramente Antonio Conte, ma Massimiliano Allegri ha proseguito questo percorso apportando modifiche e ripristinando la difesa a quattro, non disdegnando però la difesa a tre e quella a tre e mezzo. In tutte le situazioni vi è una grande solidità fisica capace di bloccare un reparto offensivo come quello del Barcellona di Messi e compagni.

Andiamo con ordine partendo con l'analizzare la difesa tre. Questo tipo di gioco prevede tre difensori centrali di cui due in marcatura "a uomo" sugli attaccanti avversari ed uno "libero" da marcatura col compito di chiudere la diagonale difensiva; a questa linea difensiva si aggiunge l'esterno che garantisce la copertura difensiva in caso di un attacco dalle zone laterali. Non è un modulo offensivo e spregiudicato. In fase di non possesso la linea difensiva diventa spesso a 5 oppure a 4, con l’esterno che arretra in diagonale difensiva. E' uno schema di gioco che esalta le qualità degli esterni, capaci di interpretare alla grande sia la fase difensiva che offensiva.

Occhio, però, ai dettagli. Difensivamente dà garanzie, ma se i due esterni di centrocampo non aiutano in nessuna delle due fasi diventa difficile l'interpretazione, soprattutto per le due punte che resterebbero isolate. Nella Juventus, però, c'è un grande spirito di gruppo nella costruzione del gioco e con degli ottimi centrocampisti molto abili negli inserimenti senza palla. La fase di possesso è molto elaborata con una fitta rete di passaggi a partire dalla difesa fino alla trequarti avversaria, particolare che etichetta sempre di più questo modulo ai bianconeri. Segreti? Un mix di esperienza e conoscenza del ruolo abbinata a una leggenda del calibro di Buffon che, spesso e volentieri, offre indicazioni tattiche ai suoi difensori.

La difesa a quattro, invece, è stata adottata poco tempo fa. E' un modullo alla brasiliana, visto che i due terzini giocano molto alti supportando anche la fase offensiva alternandosi con gli esterni d'attacco. Diversi i punti di forza di questo 4-2-3-1, come ad esempio l'avanzamento di uno dei centrali sul vertice basso di centrocampo per impostare l'azione, e un forte affiatamento sulle corsie esterne, in particolare sull'out di sinistra. La fortuna di Allegri è quella di avere a disposizione un jolly come Mandzukic, con l'attaccante croato che merita tanta considerazione per quanto sta dando alla squadra. Probabilmente non è più il famoso predatore d'area di rigore che tutti conoscevamo, ma se segna poco è perchè dà una grossa mano alla squadra in fase difensiva.

Tornante, terzino sinistro, uomo assist e con il fiuto del goal che non è mai tramontato. Ecco il cuore del gioco, l'anello vincente di questo scacchiere. La difesa, inoltre, si comporta alla grande anche con le cosiddette "riserve": Dani Alves e Alex Sandro spingono molto e a volte hanno bisogno di rifiatare, ecco perchè il tecnico schiera Lichtsteiner e Asamoah sulle fasce. Il risultato non cambia, e entrambi offrono sempre ottime prestazioni sia difensivamente che in fase di costruzione. Anche Barzagli e Benatia danno garanzie, con l'ex Wolfsburg che ricopre alla grande anche il ruolo di terzino destro in caso di emergenza totale. Magari non darà una grossa mano in fase di spinta, ma in fase di contenimento resta sempre il numero uno.