Giampaolo Pozzo, ufficialmente non è più il presidente dell'Udinese, ma resta per tutti è il paròn, ovvero il comandante, quello che ci mette i soldi e detta le grandi manovre di tutto il progetto-Udinese. In realtà ora sono i figli a tirare avanti la carretta, ma Giampaolo resta la figura di riferimento agli occhi di tutti. All'evento organizzato come ad ogni finale di stagione per gli sponsor, il paròn ha parlato dell'andamento della squadra friulana in questa stagione, ribadendo molti concetti già chiari e svelando anche alcune mosse future.

Pozzo apre il suo discorso ricordando come sempre il fatto che l'Udinese sia una realtà che non può competere per fatturato con le sette sorelle della Serie A: "Siamo una provinciale, non possiamo fare la concorrenza ai grandi club. Come sempre, come in tutti i campi, il fatturato e le risorse sono importanti. Una Juventus fattura 350 milioni, l'Udinese ne fattura 50, la differenza è grande. Per sopperire a questo gap dobbiamo essere bravi in tutto, nella ricerca di nuovi talenti, nell'organizzazione, nella scelta dello staff tecnico. Deve essere una squadra capace in tutti i settori."

Il paròn parla poi dei progressi del nuovo stadio, ultimato per le partite di calcio, ma che va ancora ampliato, per dare il via a nuovi progetti: "Con la costruzione del nuovo stadio abbiamo cominciato una nuova avventura che doveva iniziare già dieci anni fa. C'è stato un ritardo a completare i nostri programmi e c'è tutt'ora. Abbiamo in progetto di realizzare 20 mila metri quadri di attività ludiche per le famiglie e di completare l'estetica esterna dello stadio ma ci sono alcune difficoltà burocratiche alle quali ci siamo adeguati. Con pazienza portiamo avanti tutto."

Per quanto riguarda il calcio giocato, l'obiettivo è chiaramente quello di riportare i colori bianconeri in alto, come in passato: "Quello che ci interessa ora è proiettarci nella prossima stagione con ambizioni calcistiche. Vogliamo raggiungere quei risultati che già anni fa abbiamo ottenuto, vogliamo raggiungere l'Europa. Stiamo lavorando intensamente in questo. Abbiamo un ottimo allenatore, uno che sente il valore della maglia. E' friulano e vuol fare bene all'Udinese, è un po' come noi. Siamo friulani e siamo ambiziosi."

Nella chiosa finale ribadisce il ruolo fondamentale del figlio nella gestione societaria e conferma la passione che da sempre contraddistingue la famiglia: "Io e la mia famiglia siamo qui soprattutto per la passione per il calcio. Mio figlio, per ragioni di lavoro, è andato a Londra e non poteva restare senza calcio, per questo motivo ha comprato una squadra. Io sono nato a Udine, ho sempre fatto l'imprenditore qui e ad un certo punto mi sono avvicinato all'Udinese. Dopo tanti anni siamo ancora qui con passione. Non è stato semplice, per anni ho fatto ogni settimana il pendolare per essere vicino alla squadra. Credo che la mia sia una vera passione, sono sempre qui a combattere. La passione è la nostra forza (motto scritto anche sulle maglie della squadra, ndr)".

Oggi, a Sky, il paròn aggiunge poi alcune dichiarazioni sulle guide tecniche delle due squadre gestite dalla famiglia Pozzo.

Sull'ultima partita di campionato e sul tanto agognato rinnovo di Delneri: "L'Inter è composta da grandi giocatori, - ha detto in esclusiva per tuttomercatoweb -  è una squadra difficile da affrontare, ma non abbiamo nulla da perdere e andremo a giocarci al meglio questa gara. Futuro di Delneri? E' il nostro riferimento, è un friulano nato calcisticamente qui e sente molto la maglia".

Per quanto riguarda invece il Watford, alla fine Mazzarri, nonostante un contratto triennale, è stato esonerato: "Purtroppo l'allenatore non è riuscito ad ambientarsi in questa nuova realtà. E' un ottimo allenatore, ma se non parli la lingua e non ti ambienti è difficile operare".