Il terzo passo falso consecutivo della Juventus in Serie A arriva all'Olimpico, nel posticipo della 36esima giornata. La Roma vince 3-1 e rimanda ancora la conquista dello scudetto da parte dei bianconeri, i quali devono ora raccogliere almeno 3 punti tra Crotone (in casa) e Bologna (in trasferta) per cucirsi il sesto tricolore in fila sul petto.

Rabbia per la prestazione, ma anche calma, nelle parole di Leonardo Bonucci al termine della partita. Intervistato a Sky Sport, il difensore centrale spiega in questi termini il momento bianconero: "Ieri abbiamo fatto un allenamento un po' così, c'erano avvisaglie che qualcosa che non sarebbe funzionato. Dopo un bel primo tempo abbiamo completamente staccato la spina. Una squadra come la nostra che subisce 6 gol in nostre partite è sintomo che qualcosa non torna. Dobbiamo stare attenti, mercoledì abbiamo una partita pericolosa da vincere".

Un calo che, a conti fatti, può non costare caro, ma secondo il 19 della Juve non può essere accettabile: "Non è una cosa concepibile, quando sei lì per prendere l'obiettivo devi avere la fame per portarlo a casa. Continuiamo a rimandare, ma poi le cose si complicano e non c'è nulla di scontato. Abbiamo fatto un ottimo primo tempo, poi nel secondo abbiamo preso due gol non da Juve".

Bonucci passa poi all'analisi della situazione difensiva, peggiorata negli ultimi tempi. Una discesa confermata dai tre gol subiti alla Roma: "I gol che abbiamo subito ultimamente sono dipesi in parte da noi, con un minimo di attenzione in più avremmo subito meno gol e portato a casa più punti. Dzeko? Anche contro punte mobili non avevamo sofferto, siamo noi che dobbiamo tornare coi piedi per terra e ritrovare l'umiltà, sperando questa sconfitta ci serva nel saper soffrire e faticare per vincere le partite".

"Quello che ci ha contraddistinto è la voglia di non mollare un centimetro, la crescita in personalità anche di giocatori appena arrivati, ma quando non si è al 100% poi si prendono tre gol a Roma e due a Bergamo. Questo ci deve far rosicare più di tutti, perché poi sul campo bisogna dimostrare di essere la squadra che tutti dicono", chiude Bonucci.