Si dice che i campioni sono tali se dimostrano il loro valore nelle partite che contano, come ad esempio una semifinale di Champions League. E Claudio Marchisio, nel doppio confronto con il Monaco, ha mostrato di che pasta è fatto. Non è stata certo una stagione semplice per lui. La rottura del legamento crociato subìta nel finale del campionato scorso ha condizionato pesantemente anche quello in corso, cominciato in ritardo di condizione e poi, con il cambio di modulo dal 3-5-2 al 4-2-3-1, gli spazi si sono totalmente chiusi, la diga formata da Khedira e Pjanic fornisce il giusto equilibrio per sostenere le quattro punte, anche se, nella sfida più importante della fase a gironi di Champions, a Siviglia, Marchisio gioca e realizza il calcio di rigore che dà il via alla rimonta bianconera, assicurandosi il primo posto del gruppo H.

Il rigore di Siviglia | www.pinterest.com
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Da lì, le chance di vederlo in campo non sono molte, ma senza mai farlo notare a nessuno, senza mai alzare la voce. Però, si sa, il tempo è galantuomo, ed arriva la svolta: Khedira viene ammonito durante il match del Camp Nou contro il Barcellona nel quarto di ritorno e, diffidato, è costretto a saltare la semifinale d’andata contro il Monaco. E Claudio non si fa scappare l’occasione di ricordare a tutti perché è stato assolutamente imprescindibile nelle annate precedenti. Partita di sostanza, di corsa e di personalità; avrebbe anche l’occasione di segnare, ma Subasic lo ipnotizza ad un passo dal goal.

Ottimo ripiego, quando c’è da tappare un buco si può contare su di lui, ma ora si ritorna alla classica coppia Khedira-Pjanic. Invece, dopo circa dieci minuti, il tedesco accusa un fastidio muscolare: entra Marchisio, a freddo, ma non è certo un problema per lui. Ancora una volta, prestazione di spessore, perfetto abbinamento tra quantità e qualità. Non è molto vistoso, ma la sua presenza si sente, eccome. Quando la palla ce l’ha il numero 8, i tifosi sono tranquilli.

L'ingresso in campo dopo l'infortunio di Khedira | www.sportmediaset.mediaset.it
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Leader in campo e fuori, sia quando c’è bisogno di condannare gesti deplorevoli di pseudo tifosi – scritte infamanti sulla tragedia di Superga -, sia quando si devono fissare gli obiettivi, come al termine della partita che ha sancito la qualificazione alla finale di Cardiff, ai microfoni di Premium Sport: “Quest’anno in Champions abbiamo giocato gare di grande spessore ed è questo che ci ha portato in finale. Rispetto al 2015 dovrà essere un’altra finale. Abbiamo una grande voglia di giocarcela, la squadra ha dimostrato di avere una grandissima forza mentale rispetto agli scorsi anni”.

Le vittorie si costruiscono con il lavoro, con la consapevolezza che tutti sono importanti, anche chi gioca di meno, e che la squadra viene prima di tutto. Poi, quando si è chiamati in causa, si dimostra di che pasta si è fatti. E Claudio Marchisio sa come si fa.