Nell'incrocio a T formato da Bologna e Atalanta l'Udinese non è andata nè a destra nè a sinistra ma è andata... dritta, schiantandosi letteralmente contro un muro. Dopo tante partite convincenti e un bel bottino di punti ottenuti contro squadre difficili (Torino, Juventus e Cagliari, per citarne alcune) tutti si aspettavano che i friulani continuassero almeno a livello di prestazioni sulla strada tracciata, dato che gli avversari, tranne Atalanta ed Inter, erano (e saranno) tutte squadre in posizioni simili, come appunto il Bologna. Questo avrebbe permesso di superare il totale di punti conquistato dall'ultima Udinese di Guidolin (annata contrassegnata da tutti come un po' quella in cui i bianconeri si sono persi) e di mettere radici profonde per la prossima stagione. Invece, come la cara vecchia Udinese che tutti vorrebbero dimenticare, come un fulmine a ciel sereno è arrivata la partita dell'obbrobrio. Delneri, inizialmente, fa quel che deve fare, carica la squadra alla vigilia, ricordando come la decima posizione non sia impossibile e come ci sia un lavoro tattico da continuare per rendere il 4-3-3/4-4-2 il modulo del futuro. Manda poi in campo il solito undici. Però già dal primo minuto si capisce che c'è qualcosa che non va, prima palla recuperata dalla difesa felsinea, primo contropiede e l'Udinese è già in palla: Thereau è lontanissimo, Badu è troppo lento nel ripiegare e Felipe, che non è un terzino, copre male su Donsah, palla in mezzo per Destro, che non viene tenuto nè da Widmer, nè da Danilo e nemmeno da De Paul (che sarebbe nel frattempo dovuto rientrare e posizionarsi per dar man forte al terzino svizzero). L'ex attaccante del Siena può quindi interrompere il suo lungo digiuno di reti in casa in tutta tranquillità. Tralasciando la solita tendenza tutta friulana di resuscitare attaccanti considerati ormai fossilizzati, la catena di errori è allucinante e preoccupante.

De Paul punta Torosidis. Fonte: www.facebook.com/UdineseCalcio1896
De Paul punta Torosidis. Fonte: www.facebook.com/UdineseCalcio1896

Non solo, perchè la stessa catena di errori si ripropone sulla destra esattamente un minuto dopo, con Taider che si libera di Widmer come di un birillo (e questo dovrebbe andare in un top club in estate?) e calcia. Stalvolta san Karnezis la pezza può mettercela e meno male che Krejcì è in fuorigioco, perchè sennò il Bologna sarebbe già sul 2-0 al 4'. Dopo due ganci in pieno mento senza reagire, l'Udinese inizia un minimo a correre e i padroni di casa si abbassano, ma la testa non c'è, perchè la reazione è molle, Thereau è lentissimo nella testa e nelle gambe (Jankto così non ha spazi), Badu e Hallfredsson non sono giocatori che normalmente riescono a costruire del gioco e stavolta, con la corrente che non c'è, non riescono a mettere nemmeno un mattone. Duvàn Zapata inoltre ci prova, ma non è nemmeno lui in giornata, sbagliando gli stop e non riuscendo a fare il lavoro di sponda che fa di solito. L'unico che in tutto il primo tempo prova a dare la riscossa è De Paul, che ignora spesso e volentieri le sovrapposizioni di Widmer (chissà come mai...) e con i suoi dribbling crea almeno qualche difficoltà alla retroguardia di Donadoni. Suoi i pochi cross interessanti e sempre suo l'unico tiro che costringe Mirante a metterci le mani per mandare la palla fuori. Tutto inutile però, la squadra non riesce a sostenere i ritmi del Bologna, forse effettivamente perchè sente la stanchezza di mesi di lavoro intenso per cambiare lo stile di gioco o forse perchè (e sarebbe abbastanza grave) già demotivata, dato che la salvezza è cosa fatta, ma sta di fatto che al 45' si ripete la solita catena di errori e Taider può mettere dentro il 2-0. Delneri è insoddisfatto chiaramente, ma anche lui rientra negli spogliatoi sorpreso dal crollo improvviso e forse proprio questa sorpresa porta a dei cambi discutibili. Esce Jankto, cosa che ci può stare anche se non era il peggiore in campo, e soprattutto esce De Paul, che stava invece tirando avanti la carretta. Questa uscita risulta poco comprensibile, l'unica spiegazione conduce alla scarsa collaborazione con i compagni.

Jankto prova a giocare un pallone.  Fonte: www.facebook.com/UdineseCalcio1896
Jankto prova a giocare un pallone. Fonte: www.facebook.com/UdineseCalcio1896

Anche sugli ingressi c'è qualcosa da ridire. Perica merita assolutamente, ma Matos continua ad essere usato pur senza mai fornire praticamente una giocata importante. Ok che Ewandro è ancora troppo gracile, ma a partita semi chiusa e a fine stagione un'oretta di gioco gliela si può concedere, forse. Delneri non la pensa così e quindi tiene in campo i senatori Thereau e Badu, che meriterebbero tranquillamente la panchina, in nome delle gerarchie, per proporre una squadra iper offensiva e con giocatori dallo stato di forma dubbio. Ecco quindi che arriva il 3-0, con Destro che approfitta di un buco enorme lasciato da un incomprensibile Danilo e sorpende con grande facilità Angella, andando ad insaccare in solitudine la doppietta. Solo a questo punto Delneri toglie il fantasma di Thereau per inserire Kums. Così l'equilibrio in campo è ristabilito, ma cosa può fare il belga in mezz'ora, a partita chiusa e in un ruolo che, come già detto più volte da tutti, non è il suo? Nulla. Infatti arriva il 4-0 bolognese e non il 3-1 friulano, con Danilo che decide di farla finita e buttare involontariamente un pallone di Verdi direttamente nella propria porta. Nel primo tempo l'unico che riusciva a tirare avanti un minimo la carretta era stato De Paul, nel secondo tempo è Perica, che però non riesce stavolta ad insaccare le palle che gli vengono fornite (un assist viene dato da un inaspettato Matos, ma è l'unica giocata degna di nota del brasiliano). Insomma, quattordici giocatori in campo, tre si salvano, due sono rimandati (Kums ed Hallfredsson, l'islandese è forse l'unico giocatore a non commettere sbavature assurde) e nove vengono bocciati. È il bilancio di un disastro, non di una squadra che sta crescendo.

Duvàn Zapata e Thereau non hanno inciso.  Fonte: www.facebook.com/UdineseCalcio1896
Duvàn Zapata e Thereau non hanno inciso. Fonte: www.facebook.com/UdineseCalcio1896

Adesso però non bisogna farsi nemmeno farsi prendere dal panico. Una partita completamente errata non cancella tutto il lavoro fatto fino ad ora. È vero, c'è anche il 3-0 di Napoli, ma lì si trattava della terza (o seconda? Vedremo.) in classifica, quindi ci poteva stare. Parlare di un Delneri in completa confusione solo per questa partita sembra essere un po' azzardato e dire che c'è una rivoluzione da completare è anch'esso troppo affrettato. Dopo questo 4-0 bisogna ricompattarsi e tornare a giocare con la vecchia mentalità, ci sono ancora quattro partite da giocare. Certo, c'è delusione dopo un risultato del genere contro una squadra che è una rivale a livello di tifoseria, ma non bisogna perdere la testa. Vedremo cosa dirà Delneri prima del match con l'Atalanta, ma c'è ancora il tempo per concludere al meglio il campionato e far restare quella di Bologna una semplice macchia e non il colpo di un crollo, perchè tutte le squadre sbagliano le partite, basta che non torni ad essere un trend. Giovedì test amichevole alle 12.30 con l'Abano allo Stadio Friuli (Dacia Arena), ingresso gratuito in Tribuna Centrale Nord.