Continua il nostro avvicinamento verso la sfida di mercoledì sera tra il Monaco e la Juventus. Dopo aver ripercorso le tappe più importanti della stagione per entrambi i club, è il momento di presentare uno dei mini-confronti che caratterizzano quello più grande tra i due collettivi. In modo particolare saranno prese in considerazione le due difese e il proprio modo di giocare soprattutto sulle corsie laterali.

Juventus: l'esplosività di Alves e Sandro

La squadra vincitrice degli ultimi cinque campionati di Serie A ha costruito la sua forza partendo proprio dalla difesa. Tutti sappiamo della grandezza della BBC, il trio formato da Barzagli, Bonucci e Chiellini che ha neutralizzato gli attacchi di tutta Italia e non solo. Il portiere Gigi Buffon gioca da diversi anni con particolare tranquillità, poiché ha potuto contare su difensori che hanno realizzato una intesa così grande da poter compiere qualsiasi giocata in automatico.

A partire da questa stagione, però, la disposizione tattica della Vecchia Signora ​ha subito un grande cambiamento. Il passaggio dalla difesa a tre a quella composta da quattro giocatori ha portato ad un cambiamento anche nell'atteggiamento tattico del reparto: mentre in precedenza si contava sul granitico baluardo della BBC, ora sull'intensità del gioco sulle fasce. I migliori interpreti del gioco sulle corsie esterne sono due giocatori brasiliani, Alex Sandro e Dani Alves. I due sudamericani infiammano il gioco ai lati del campo, alternando una grande velocità a buone giocate.

Sandro veste la maglia bianconera già dalla scorsa stagione, prelevato dal Porto. Il numero 12 ha iniziato giocando come esterno sinistro nel vecchio modulo, il 3-5-2, per poi abbassarsi con l'approdo al 4-2-3-1. Quest'anno abbiamo assistito alla definitiva esplosione del giovane terzino, che è diventato uno dei titolari inamovibili del collettivo juventino. Tra le caratteristiche del classe 1991 abbiamo elevata grinta e furore agonistico: Alex è instancabile, corre per tutti i novanta minuti della partita. Inoltre, ha anche una buona velocità, diventando un "treno" difficile da fermare per gli avversari; tra l'altro, la cosa straordinaria di questo ragazzo è la lucidità con la quale riesce ad arrivare sotto porta per piazzare un cross oppure per tentare una grande giocata. L'unico difetto è qualche lacuna in fase di copertura, in cui il brasiliano non riesce ancora ad essere decisivo come in quella d'attacco.

Alex Sandro in azione. Foto: Twitter
Alex Sandro in azione. Foto: Twitter

Dani Alves, invece, sta disputando la sua stagione d'esordio nel campionato italiano. Preso la scorsa estate dal Barcellona (club con il quale ha vinto per tre volte la Champions League), Alves è uno dei nomi di grido della campagna acquisti portata a termine dalla dirigenza bianconera. Dopo un inizio un po' sottotono, complice anche un infortunio, l'ex blaugrana è ora uno dei punti fermi del reparto arretrato del club torinese. Rispetto al collega e connazionale, Dani ha racimolato maggiore esperienza, avendo avuto la possibilità di affrontare i più grandi palcoscenici del mondo calcistico. In fase offensiva, il numero 23 della Juventus è forse leggermente meno esplosivo del compagno di squadra, ma è comunque abile nella corsa e nel controllo della sfera. Una cosa a favore del verde-oro è proprio una maggiore percentuale realizzativa e un apporto più significativo in fase di ripiegamento.

L'esultanza di Dani Alves dopo il gol segnato all'Atalanta nell'ultima gara di campionato. Foto: Twitter
L'esultanza di Dani Alves dopo il gol segnato all'Atalanta nell'ultima gara di campionato. Foto: Twitter

Monaco: le spinte di Sidibé e Mendy

Il sistema di gioco della squadra allenata da Leonardo Jardim è decisamente offensivo. A differenza della Juventus, il reparto difensivo dei monegaschi è meno compatto: in fase di contenimento, c'è bisogno addirittura dell'abbassamento di uno dei due mediani (solitamente di Fabinho) per poter dare una mano alla coppia di centrali composta dagli "italiani" Andrea Raggi e Kamil Glik. Anche nel caso dei francesi il pezzo forte è rappresentato dalla coppia di terzini Sidibé-Mendy.

Djibril Sidibé. Foto: Twitter
Djibril Sidibé. Foto: Twitter

Nel 4-4-2 utilizzato dal tecnico lusitano, i due esterni vengono schierati sempre molto alti. Tale schieramento è importante soprattutto in fase di possesso, durante la quale les Rouges et Blanc ​hanno maggiori possibilità di manovra. In questo modo la difesa avversaria viene messa in seria difficoltà, finendo spesso in situazioni di inferiorità numerica. In fase difensiva, invece, l'eccessivo avanzamento della coppia di laterali può costare dei contropiedi fulminanti.

Djibril Sidibé e Benjamin Mendy sono tra i migliori interpreti del reparto arretrato del Monaco. I due francesi hanno un modo di giocare simile ai pari-reparto juventini, con la differenza del posizionamento decisamente più avanzato, quasi a sembrare delle vere e proprie ali. Sidibé ha un buon controllo della palla ed è capace persino di compiere delle buone giocate in area di rigore. Inoltre, il classe 1992 possiede anche una certa duttilità, in modo da poter giocare sia a destra che a sinistra. Tecnicamente è più paragonabile ad Alex Sandro, poiché entrambi incarnano l'elemento offensivista della coppia. Mendy, invece, ha maggiore utilità in fase di non possesso, a causa della grande fisicità che gli consente di poter conquistare la sfera dopo qualche duello con gli attaccanti avversari. Tuttavia, il difensore 22enne ha una discreta precisione nei cross.

Mendy durante il ritiro con la Nazionale francese. Foto: Twitter
Mendy durante il ritiro con la Nazionale francese. Foto: Twitter