La Juventus è nelle migliori quattro d'Europa. Nei quarti di finale, il sorteggio era stato tutt'altro che semplice: l'urna di Nyon aveva decretato il doppio confronto fra i bianconeri ed il Barcellona campione di Spagna, ma l'avversario si è dimostrato inferiore a Madama. 3-0 all'andata e, oggi, il sogno di una seconda remuntada al ritorno per i blaugrana si è spento sullo 0-0 e in particolare sulla retroguardia torinese, sempre solidissima nel doppio confronto.

E se pensi alla retroguardia della Vecchia Signora, il primo pensiero non può che andare a Leonardo Bonucci: il centrale bianconero è stato intervistato subito dopo il match da Premium Sport. Subito, da grande leader, il numero 19 fa i complimenti ai suoi compagni, in particolare a Cuadrado e Mandzukic, i due esterni da due fasi: "Sapevamo che loro venivano a giocare alti, senza perdere nulla, rischiando anche qualcosa dietro. Siamo stati bravi a rimanere uniti e compatti, con anche l’aiuto di Mandzukic e Cuadrado. E’ stata un’altra prova da grande squadra, di sacrificio ed umiltà ".

Ci si sofferma su un punto fondamentale, adesso. Secondo il difensore, la cosa che questa sera la squadra ha acquisito è stata principalmente una nuova consapevolezza nei propri mezzi in vista anche dei prossimi impegni: "Dare 3 gol al Barcellona all'andata e non subirne credo che sia una dimostrazione da grande squadra con grandi potenzialità; adesso c’è da fare un altro passo per la finale di Cardiff ".

Nello scambio di maglie tipico di ogni immediato post-partita di livello europeo, quella più preziosa se l'è presa proprio l'intervistato. Stiamo parlando ovviamente della 10 di Leo Messi, che andrà nella collezione di Bonnie, che però per far contento il figlio, di fede granata, dovrà portare a casa la divisa del Gallo Belotti: "Mi faceva piacere prendere la maglia di quello che è il migliore o tra i due migliori giocatori del mondo, è più che altro un cimelio da collezione. Sarà contento mio figlio, che però vorrà pure quella di Belotti al derby: sarà più facile averla, credo ".

Sono rimaste tre altre squadre oltre ai campioni d'Italia. I nomi: Real Madrid, Atlético Madrid e AS Monaco. La preferita, per il centrale, non c'è; piuttosto, per lui sono gli altri che avranno paura di confrontarsi con i piemontesi dopo quello visto in questa serata dai toni epici: "La domanda va fatta a loro 3: non ci vogliono incontrare. La Juve mette paura, con le due di Madrid ce la giocheremo, così come il Monaco che è meno conosciuto ma è una squadra temibile e con tanta corsa. Il nostro obiettivo è comunque arrivare alla finale di Cardiff ".

Il risultato è stato ovviamente dei migliori perchè è arrivato il passaggio del turno e l'avventura in Champions League continua, ma c'è sempre qualcosa che può essere perfezionato. Ad esempio, in larghe fasi della gara comunque la squadra detentrice dello Scudetto è sembrata troppo schiacciata e sottotono rispetto agli attacchi degli avversari, certo asfissianti ma non alternati a delle fasi in cui il pallino del gioco è stato per gli italiani. Il difensore analizza l'aspetto così, chiudendo però sempre con un elogio a tutti i compagni: "Sicuramente dovevamo fare meglio quando riconquistavamo palla, nelle ripartenze. Abbiamo sbagliato tanto, io per primo, abbiamo regalato tanto anche in uscita. Potevamo fare questo, chiudere gli spazi e ripartire. La partita era difficile farla diversamente, sapevamo avrebbero spinto tanto. L’ultimo passaggio poi ci è mancato; ma comunque grande partita, grande squadra e grande gruppo. Vanno fatti i complimenti per come questa squadra affronti sempre alla stessa maniera l’avversario, che sia il Barcellona o il Pescara; con tutto il rispetto per il Pescara, che è un mattoncino pure quello per qualcosa di grande ".