Con la calma dei più forti, con la consapevolezza dei propri mezzi, la Juventus ammazza forse definitivamente il campionato in quel di Pescara. Tre punti, solita doppietta di Gonzalo Higuain e vantaggio sulla Roma che si allunga grazie al pareggio contemporaneo all'Olimpico con l'Atalanta. Otto punti preziosi a sei giornate dal termine, una distanza considerevole che distende la tensione e proietta testa, cuore e gambe alla Champions. Il viaggio a Barcellona incombe, la Juventus non vuole certamente portarsi il pranzo al sacco per una gita turistica come quelle annuali a Roma.
Sotto il cielo limpido dell'Adriatico, i bianconeri scendono in campo in tenuta zebrata per azzannare i delfini. Allegri attua un turnover pressoché totale dalla cintola in giù, variando per 5/5 la retroguardia che ha fatto vibrare i cuori dei tifosi con il Barça. Non convocati Buffon e Bonucci, panchina per Chiellini, Dani Alves ed Alex Sandro; dentro Neto, Lichtsteiner, Barzagli, Rugani ed Asamoah. Se in difesa c'è rivoluzione, in avanti il discorso cambia non poco con il solo Marchisio a prendere il posto di Khedira, rimasto a Torino. I fantastici 4 sono presenti.
La gara presenta uno spartito unico, la qualità e la superiorità tattica degli ospiti imprimono una direzione chiara nonostante i biancazzurri siano volenterosi. Il Pescara non impegna mai Neto e fatica ad addentrarsi nella trequarti anche grazie ad un impenetrabile Daniele Rugani. Il difensore azzurro è maestoso, le prende tutte in gioco aereo, anticipa in qualunque situazione prima Caprari e poi Bahebeck. 112 palloni giocati (più di tutti), 7 recuperi e il 100% di duelli vinti: numeri che supportano la prestazione super di Rugani. Lui pensa a schernire i tentativi degli avversari, Higuain gonfia per due volte la rete.
L'argentino, entrato un pò svagato, conferma di essere implacabile sotto porta siglando un'altra doppietta, la seconda consecutiva in campionato. Due guizzi in mezzo all'area che sorprendono la statica difesa abruzzese e allentano minuto dopo minuto il forcing bianconero dalle parti di Fiorillo. Un primo tempo estremamente diverso dal secondo, complice anche le uscite dal campo di giocatori qualitativi come Pjanic (fuori per l'atteggiamento) e Dybala (sostituito per un problema alla caviglia). Gli ingressi di Rincon e Sturaro aumentano la fisicità e diminuiscono la pericolosità offensiva.
La Juventus amministra il doppio vantaggio, il tempo scorre, le energie sono conservate e i tre punti messi in cassaforte per la 26esima vittoria stagionale. Testa al Barça, al Camp Nou e alle dichiarazioni del pubblico catalano e Luis Enrique che fomentano l'ambiente. Dopo l'imminente ingresso nella leggenda del campionato italiano con il sesto scudetto consecutivo in bacheca, i bianconeri vogliono scrivere la storia anche nella massima competizione europea.