Alle 11.00, si è svolta la prima conferenza della nuova proprietà cinese in Casa Milan. Ecco le dichiarazioni di giornata  raccolte da PianetaMilan.it per quanto riguarda la società:

Si inizia, con le parole di Yonghong Li: “Gentili presenti, signore e signori, amici e tifosi del Milan, buongiorno. Per tutti gli amanti del Milan oggi è un giorno importante. La Rossoneri Lux completa oggi l’acquisto delle quote del Milan. Questo glorioso club inizia così un nuovo capitolo: il successo di questa transazione è stato reso possibile grazie all’amore dei tifosi del Milan, ma soprattutto ringrazio Berlusconi e Fininvest per la fiducia riposta in noi. Il Milan è un top club a livello mondiale, con 118 anni di gloriosa storia. Negli ultimi 30 anni il Milan ha ottenuto innumerevoli successi: 8 scudetti, 5 Coppe dei Campioni e 7 Supercoppe Italiane. Tutte le stelle che sono state in questo club e i suoi successi fanno sì che ogni tifoso si aspetti il ritorno del club ai vertici d’Europa. Per questo alle nostre spalle abbiamo una grande responsabilità, oltre che le aspettative dei Milan. Il consiglio è formato da professionisti del settore calcistico e finanziario. Siamo un team stabile e con alta efficienza. Vogliamo che ogni professionista si dedichi al suo ruolo. Abbiamo delegato a Fassone il compito di sviluppare il lavoro del Milan per il futuro, crediamo che lui sia il candidato migliore per essere il futuro CEO. Crediamo in lui, con la sua guida la gestione del Milan otterrà risultati migliori, per essere competitivo nel mondo. Il nostro obiettivo è far sì che tutti i tifosi del mondo possano amare sempre più il Milan”.

Sulla cena di ieri, Yonghong Li spiega le sensazioni che ha vissuto Berlusconi e cosa ha voluto lasciare: “Il presidente è un grande comunicatore, ci ha trasmesso quello che è il suo amore e in parte il suo dolore per questo distacco. Ciò che è stato importante è il fatto che lui ha percepito che non siamo qui per ragioni di business, ma di affetto”.

Dopo il presidente cinese, tocca a Fassone illustrare il percorso: “Buongiorno a tutti. Oggi è una giornata storica per questo club meraviglioso. Volevo fare tre ringraziamenti: il primo è per mr. Li e mr. Han che mi hanno dato questa opportunità, confermandomi la loro fiducia. Hanno resistito a pressioni e cambiamenti. Farò di tutto per ripagare la fiducia. Il secondo pensiero va a Silvio Berlusconi, ad Adriano Galliani e a Barbara Berlusconi, che in questi otto mesi avrebbero potuto avere un atteggiamento diverso, ma invece mi hanno accompagnato, dandomi la disponibilità. Il terzo ed ultimo pensiero va a voi e ai tifosi del Milan, che negli ultimi mesi non hanno quasi avuto un canale di comunicazione. Mi rendo conto che le difficoltà sono state tante, per noi e per voi. Credo che nel lungo periodo sia stata una giusta scelta. Da oggi la relazione sarà diversa e sicuramente più aperta”.

Sul dopo-closing:Io faccio il manager, fino a oggi ho vissuto dal dietro le quinte, dando solamente i miei suggerimenti. Da oggi riprendo a fare il mio mestiere, gestendo il club. Ho però un vantaggio, perchè dal 5 agosto ho potuto studiare la situazione e la realtà di questo club. Sono convinto che da martedì avrò un buon background da utilizzare”.

Sul futuro: “Abbiamo delle idee, ci siamo confrontati continuamente con Han Li e Mirabelli. Abbiamo incontrato club e agenti. Ora dovremo parlare con Montella, in modo che i progetti siano coerenti per operare sul mercato. Budget? E’ un budget importante, l’obiettivo è ricostruire un Milan molto competitivo e ambizioso. Avrò una disponisibilità economica per raggiungere questi traguardi”.

Sul piano quadriennale con la UEFA: “Abbiamo dei termini per il 31 marzo. Il Milan sarà una cavia, perchè è il primo caso. Settimana prossima consegneremo alla UEFA il piano. E’ un piano su cui siamo tranquilli, mi auguro e sono certo che non ci saranno problemi. Sulla famiglia Berlusconi e un futuro in società: “Confermo che Barbara sarà presidente di Fondazione Milan, è una scelta voluta fortemente anche dall’ex presidente Silvio.”

Sulla trattativa: “L’ho vissuta dall’Italia, ci sono stati alti e bassi. Ci sono stati momenti difficili che hanno riguardato il loro paese (Cina, ndr). La grande forza d’animo però ha trovato anche in Fininvest un risconstro positivo, che avrebbero potuto lasciare la trattativa, ma hanno sempre compreso che la volontà era molto forte. Ringrazio Berlusconi, Pellegrino e tutta Fininvest. Ciò che è importante è la volontà avuta da Mr. Li per rifare grande il Milan”.

Sull’operazione: “E’ un’operazione enorme, un acquisto da 740 milioni a cui si sommano circa 100 milioni per la gestione dell’ultimo anno. Immaginare che la proprietà faccia questa operazione senza debiti è follia, la parte debitoria è comunque meno rilevante da quanto accaduto ad altri. Inoltre aggiungo il club: il club ha un livello di indebitamento bassissimo in confronto alle disponibilità economica”.

Sul business plan sportivo: “Si potrebbe essere prudenti, ma siamo il Milan. Non possiamo dire ‘piano piano’, l’idea è tornare il prima possibile in Champions League. La partecipazione in Champions è la platea a cui non possiamo rinunciare. Un assist a vantaggio ci è stato dato dalla UEFA con i quattro posti che l’Italia avrà dall’anno prossimo. L’obiettivo è che nel 2018-2019 il Milan torni in Champions League.”

Sui collaboratori: “Porterò a Milanello i migliori collaboratori. Non arrivo al Milan con nessun pregiudizio, arrivo con grande apertura, desidero che il Milan abbia una fortissima struttura manageriale. Cercherò i migliori profili, indipendemente dalla loro provenienza, per dare una qualificazione manageriale ancora migliore di quella attuale”.

Su una bandiera in società: “Sarà importante che al nostro fianco ci sia un esponente del club che incarni questi colori. Già ce ne sono, vorrò parlare con Franco Baresi e Filippo Galli. Negli ultimi mesi ho avuto tanti pensieri, tenendoli però in freezer. L’obiettivo è arrivare ad inizio stagione con l’organizzazione messa a punto”.

Sullo stadio: “E’ una delle cose su cui ho parlato con la proprietà da subito. Vogliamo che il Milan giochi in uno stadio con caratteristiche adatte. San Siro è un grande stadio, anche l’altro club di Milano sta facendo alcune valutazioni. Lo stadio è una delle priorità che abbiamo”

Ancora sullo stadio: “Una nuova legge ha velocizzato i tempi. A Torino i due club erano molto diversi, non fu complicato capire lo sviluppo delle due squadre. A Milano i due club sono molto simili dal punto di vista delle ambizioni e della proprietà”.

Sulle prime mosse: “La prima è che dobbiamo pensare a costruire la squadra – sportivamente – del 2017/2018. Avevamo e abbiamo tante idee. La chiusura della trattativa avvenuta oggi ci ha costretto a cambiare qualche obiettivo, perchè mancano solo due mesi all’inizio del mercato. Vogliamo che a luglio l’allenatore abbia già il 60-70% dei nuovi innesti. La seconda è che non si può non passare – economicamente – dal mercato cinese. Inizialmente ero scettico, ma mi sono reso conto che c’è un potenziale che può essere sviluppato solo con una proprietà locale. Una nuova società in Cina per il mondo del marketing è il nostro obiettivo”.

Sul futuro: “Non ci sono difficoltà economiche per i debiti. I progetti finanziari sono innovativi ed interessanti. Le strade di medio periodo sono la Champions League, dove – qualificandosi agli ottavi di finale – si ricavano oltre 50 milioni di euro. L’altra strada è la Cina, un punto interrogativo per noi italiani. Il Milan in Cina è qualcosa di straordinario, ancora oggi si compete con i top club. Sono fiducioso che da qui risulterà una crescita molto significativa. La terza crescita è proprio lo stadio: l’esperienza ci dice che tutti i club – come la Juventus, il Bayern e l’Arsenal – hanno raddoppiato il loro fatturato in un anno. Tutto questo dovrebbe farci competere con i big”.

Sul cda e gli sponsor: “La composizione è chiara a tutti, sono orgoglioso che abbiamo accettati. Si tratta di Roberto Cappelli, Paolo Scaroni e Marco Patuano. Sponsor? E’ la prima cosa a cui pensiamo, probabilmente ci saranno. Il mercato cinese va approcciato in maniera diversa, bisogna far convivere la dimensione commerciale con quella pubblica, vogliono far crescere il calcio. Dobbiamo portare la competenza calcistica”.

Su come la proprietà ha vissuto lo scetticismo sulla figura di Yonghong Li: “È evidente che ci sia stato scetticismo, è una scelta voluta, perché sapevamo che questo momento sarebbe arrivato. Parlare prima non è appropriato, parleremo con i fatti”.

Sul finanziamento di Elliott: “All’Inter lo facemmo più tardi, qui lo abbiamo fatto subito. Una parte del finanziamento con Elliott è destinato al Milan. Ieri abbiamo già risanato i debiti con le banche italiane. Una seconda parte è destinata alla campagna acquisti dell’estate”.

Sui cinesi del Milan e dell’Inter: “Dove c’è una competitività sana, le cose vanno meglio. Penso che un cambiamento per cosi dire traumatico sia un bene”.