Juventus e Barcellona. Così lontane, così vicine. Tradizioni completamente diverse, due storie che si sfideranno nei quarti di finale della Champions League di quest'anno ed in comune hanno soltanto una cosa: la mentalità vincente. Un concetto sempre un po' vago, difficilmente definibile nel concreto. Ma se non lo si riesce a rendere bene a parole, basta ricercarlo in alcuni giocatori. E due esempi lampanti di calciatori che ti fanno vincere i trofei sono rispettivamente Leonardo Bonucci e Javier Mascherano. Sempre un po' in ombra, ma fondamentali nei rispettivi sistemi e nella costruzione di due tipi di calcio estremamente distanti, con una grande caratteristica però ad assimilarli: entrambi sono leader dei rispettivi spogliatoi, e quando a parlare sono loro, in pochi possono permettersi di rispondere. I palmarès non possono che certificare questo dualismo.
Il centrale bianconero, anche per motivi di età (29 anni contro i 32 dell'argentino), a livello di trofei vinti si trova un filo dietro al Jefecito. L'ex Liverpool ha alzato al cielo due Champions League, competizione mai vinta dal numero 19 della Signora, che a livello di titoli nazionali vinti (considerando solo i campionati europei) però si trova in vantaggio (11 contro 10). A livello di riconoscimenti personali, il sudamericano è figurato nella squadra migliore della Coppa dei Campioni del 2015, mentre l'italiano è arrivato a figurare, nel 2016, nel Team of the Year della UEFA. Tutte queste vittorie da protagonisti non possono essere casuali: nel confronto di martedì, le prestazioni di questi difensori potranno fare la differenza, inseriti appieno nel contesto tattico del match.
Le potenzialità di Bonucci sono note a tutti noi: se sotto il piano fisico non dà l'impressione di essere fortissimo, non essendo né particolarmente veloce né muscolarmente straripante, i due punti di forza del difensore nelle letture e nella costruzione del gioco lo hanno reso, oltre che un titolare imprescindibile per Madama, uno dei centrali più richiesti anche a livello di calciomercato. Test di personalità importante quello per l'ex Bari, dopo la finale di Berlino del 2015: in quell'occasione un po' di paura limitò la sua prestazione, esattamente come quella di tutta la squadra. Allegri avrà bisogno, per provare nei limiti del possibile a fare la partita, del miglior Bonucci mai visto in stagione e non solo. A livello psicologico, dopo aver risolto una sorta di caso prima del doppio confronto col Porto, il giocatore originario di Viterbo si è ripreso alla grande ed è probabilmente nel momento di picco della sua carriera.
Mascherano, invece, è sempre stato uno poco sotto le luci della ribalta: ad adombrarlo prima Torres in Inghilterra, poi Messi in Spagna e con la Nazionale argentina. A livello prestazionale, però, il Jefecito si è sempre distinto per attenzione e pulizia nelle giocate. Arrivato a Barcellona da mediano, con la presenza di Busquets in quel ruolo, ha dovuto abbassare il proprio baricentro sulla linea difensiva. Qui ha potuto comunque mostrare tutta la propria abilità palla al piede, con il gioco di Guardiola prima e Luis Enrique poi. Entrambi i tecnici gli hanno permesso di toccare tante volte la palla ed essere parte integrante della costruzione del gioco; a tutto questo si aggiunge ovviamente un'interpretazione molto offensiva del proprio ruolo in fase di recupero palla, praticamente da mediano aggiunto che sulle ripartenze avversarie risulta spesso un ostacolo il quale, se superato, apre la strada a tutte le debolezze difensive dei blaugrana, su cui dovranno fare leva i campioni d'Italia. Insomma l'argentino avrà il solito compito chiave: è abituato a portare la pressione sulle spalle, ma quest'anno si è concesso qualche amnesia di troppo. Nel momento più importante della stagione, il sudamericano è richiamato sull'attenti e ha già dato prova, nel ritorno degli ottavi contro il Paris Saint-Germain, di essere ancora sé stesso.
Il sunto è che è più che lecito aspettarsi che uno di questi due campioni di tattica farà la differenza. Ovviamente a calcio si gioca in 11, e dunque il contesto influirà in maniera decisiva, ma ci saranno dei momenti della partita in cui una sterzata verrà data dalla personalità e dalla qualità: le famose - e non sempre felici per il club di Corso Galileo Ferraris - sliding doors dipenderanno da alcune giocate di alcuni campioni, ed in questa ristretta cerchia di calciatori ci vanno d'obbligo Mascherano e Bonucci. Vivere in ombra ma vincere alla luce del sole: martedì il primo atto di una sfida fra due dei registi difensivi migliori del mondo. Chi la spunterà?