Il sorteggio di Champions League non è certo stato benevolo con la Juventus. Il Barcellona era una delle tre squadre da evitare nell'urna di Nyon, ma il fato ha deciso di far ripetere la finale del 2015, questa volta però in centottanta minuti. I blaugrana non sono quelli di due anni fa, il doppio confronto con il Paris Saint Germain ha consegnato al calcio europeo una squadra forte, ma vulnerabile se attaccata sapientemente e non più quella corazzata invincibile che ha dominato l'Europa per un lustro. 

Su questo è d'accordo anche uno dei doppi ex di questa partita, Gianluca Zambrotta. L'attuale allenatore del Dehl Dynamos nell'Indian Super League è intervenuto sulle colonne della Gazzetta dello Sport, rassicurando la squadra bianconera sulle possibilità di passaggio del turno. "E' una delle due gare che potevano essere possibili finali, insieme a Bayern­-Madrid - esordisce l'ex terzino bianconero -. La chiave della sfida sarà la partita di andata. Sfruttando lo Stadium, il ruolino di marcia impressionante in casa e il fatto che mancherà Busquets". Zambrotta quindi individua il fattore decisivo nella gara d'andata e, soprattutto, nell'assenza di Sergio Busquets, un giocatore certamente non al livello tecnico di Messi, Neymar o Suarez, ma ugualmente importante nella rosa catalana per l'equilibrio che riesce a dare alla squadra.  "E' un giocatore unico nella rosa del Barça - dice Zambrotta -. Luis Enrique può usare Mascherano, ma così la difesa a 3 sarebbe indebolita, o Rakitic o Andre Gomes come ha fatto quest’anno in alcune occasioni, ma sono diversi da Busquets."

La gara di ritorno, nel catino infernale del Camp Nou, sarà sicuramente una sfida improba. "Giocare davanti a 95.000 e più persone ti fa volare - racconta lui che lì ci ha giocato molte volte come beniamino di casa -, il Barça in casa fa paura, ma la Juve non dovrà farsi impressionare e prepararsi al meglio per colmare lo svantaggio di giocare il ritorno fuori casa". Molti dicono che Paulo Dybala sia il nuovo Messi, ma Zambrotta freni gli entusiasmi: "Andiamoci piano, è ancora presto. Paulo è un grandissimo giocatore, sta dimostrando forza e maturità, il fatto che tiri rigori decisivi conferma la sua grande personalità però io con Messi ho giocato due anni e il paragone in questo momento mi sembra eccessivo".

In conclusione, comunque, "la qualificazione è alla sua portata, questa Juve se la può giocare col Barça. Le squadre di Allegri non sono mai state tanto vicine al Barça come ora, parlo di qualità e forza mentale. Questo Barcellona resta fortissimo, ha appena fatto un’impresa storica col PSG, ma non è più la macchina perfetta costruita da Guardiola - dice convinto Zambrotta -. E la Juve rispetto a due anni fa è cresciuta ancora, tanto di testa come negli uomini".