Nell'acceso derby di Genova spiccano numerosi duelli tra i quali anche quello tra Luis Muriel e Giovanni Simeone, entrambi emblemi di Sampdoria e Genoa. Giovani e di grande livello per la Serie A, sono pronti a rendere il "derby della Lanterna" ancor più bello e spettacolare. L'ingrediente? La loro fame di mettersi in mostra e soprattutto il loro DNA sudamericano, aspetto che non va assolutamente accantonato.
Muriel è un calciatore dal talento straordinario e probabilmente non è ancora riuscito a sfoggiarlo del tutto. È un attaccante ambidestro, dotato di tecnica e velocità straordinaria. Ha tutto ciò che occorre per fare la differenza: abilità nel dribbling, doti da scattista e l'innato fiuto del gol. Somiglianze? Fisicamente è stato paragonato a Ronaldo, un paragone pesante che non può far altro che riempirlo di orgoglio. Si adatta alla grande anche nei panni di trequartista o seconda punta. La sua pecca, però, rimane la discontinuità che gli ha costretto a subire alcuni problemi di peso. Gli è stato attribuito il soprannome di "El Valenciano" in memoria di Valenciano, una meteora passata per Bergamo intorno agli anni '90. Da bambino era il suo idolo perchè militava nella sua squadra del cuore, il Junior di Baranquilla, squadra militante nella massima divisione colombiana. Ha tutto il supporto dei sostenitori e degli amanti di questo sport, in primis Daniele Adani. L'ex difensore ha apertamente dichiarato di essere un suo grande ammiratore per via del suo straordinario talento.
"Muriel? Chi lo prende fa un investimento importante perché è giovane e talentuoso. Ho un debole per lui".
Muriel e Giampaolo hanno un feeling speciale. Per il tecnico non è opportuno impiegarlo nei panni di centravanti perchè può dare un contributo maggiore da seconda punta, favorendo gli inserimenti di Quagliarella ruotandogli intorno per non dare punti di riferimento. I 9 goal messi a segno sono la testimonianza di tutto il lavoro che svolge per rendere più fluida la manovra offensiva della Samp. Spesso spacca le partite con la sua velocità, cambio passo eccezionale, rapidità e numeri di alta scuola, da vero sudamericano. Ai tempi di Lecce e Udine si intravedevano già le doti del grande talento, e questa sera avrà la ghiotta opportunità di diventare il "nuovo" sindaco della città qualora riuscisse a vincere il derby. Muriel, nella sua squadra, è il numero uno negli assist (5 totali, 0,19 a incontro), nei dribbling riusciti (2,17), nei cross (1,67) e pure nelle sponde al compagno (1,96).
Giovanni Simeone, invece, appartiene a una stirpe totalmente diversa. E' cresciuto nel meraviglioso settore giovanile del River Plate e ha avuto modo di ammirare le gesta eroiche del papà Diego, tecnico che lo ha anche allenato durante la sua esperienza sulla panchina dei Millonarios.
E' un destro naturale, agisce prevalentemente da seconda punta anche se nel Genoa si è specializzato a giocare da centravanti. È abile nello svariare su tutto il fronte offensivo, capace di attaccare bene la profondità, di fare gioco di squadra e accorciare in ripiegamento, mostrando di possedere buoni mezzi tecnici. El Cholito è il suo soprannome, e per lui la pressione e l'eredità di questo importante nome non è un problema.
"Non mi dà fastidio questo soprannome, ce l’ho fin da piccolo, anche se in Argentina mi chiamano tutti Gio".
Lui è nato a Madrid, ma ha scelto ovviamente di vestire la prestigiosa e "pesante" casacca argentina. Con Juric è esploso, tanto da registrare prestazioni e numeri eccezionali: finora 10 goal realizzati - media goal che si aggira intorno allo 0,40 a partita -, 2 dei quali di grande prestigio contro la Juventus. Il tecnico croato lo ha trasformato in un letale centravanti nel suo 3-4-3, sfruttando tutta la sua fame sotto porta e la sua straordinaria cattiveria nel ripiegare per aiutare la squadra. Con Mandorlini il discorso sarà lo stesso anche se ci sarà qualche variazione riguardante il modulo. E' una punta moderna che sa fare tutto e ha ampi margini di miglioramento. Non molla mai, è tenace, crede sempre in ciò che fa proprio come ha sempre fatto il suo papà.
Le differenze con Muriel sono minime. Entrambi sono giovani, sudamericani e desiderosi di mettersi in mostra, ma ciò che li rende unici è il loro sacrificio verso la squadra. Probabilmente Simeone ha più cattiveria sottoporta, ma il colombiano ha comunque dalla sua parte dribbling e velocità stratosferica. Di seguito ecco una tabella che mette a confronti i due centravanti:
Muriel | Simeone | |
Visione di gioco | 6.5 | 5 |
Velocità |
8 | 6.5 |
Dribbling | 7.5 | 6 |
Piede destro | 7 | 7 |
Piede sinistro | 6 | 6 |
Testa | 6 | 6.5 |
Senso del gol | 6 | 7 |