Una lunga crescita da predestinato sta portando Alex Meret sempre più vicino ai massimi livelli. Classe 1997, portiere, cresciuto nel settore giovanile dell'Udinese e passato, in estate, alla Spal, squadra con la quale sta disputando un campionato di Serie B maiuscolo. Prestazioni che sembrano aver convinto la Juventus ad investire su di lui per il post-Buffon, magari a partire dal 2018, anno in cui il numero uno potrebbe dire addio al calcio giocato. Bianco e nero, due colori nel suo destino: "Quando ero piccolo, in casa si tifava per la Juve.... Poi quando io sono andato all’Udinese il bianconero è rimasto di moda", afferma proprio Meret alla Gazzetta dello Sport.

"Di Buffon mi ha conquistato la personalità - aggiunge poi, parlando dei suoi modelli - E poi Gigi era il più forte al mondo. Ed è ancora tra i migliori con Neuer, Courtois e De Gea. Ma io somiglio ad Handanovic: attacca molto la palla ed è coraggioso in uscita".

Dettagli tecnici che possono fare la differenza, ma anche dettagli psicologici, sia a livello di crescita che di concentrazione durante la partita ed il campionato: "Il segreto è l’equilibrio. Non mi esalto e non mi demoralizzo. Anche fuori dal campo sono tranquillo, di poche parole. Un vero friulano... Il mio percorso mi riempie d’orgoglio perché ho dimostrato nel tempo le mie qualità. Le attenzioni fanno piacere e mi spingono a migliorarmi: non si è mai abbastanza bravi".

E il campionato della Spal finora, è più che sorprendente: 52 punti in 29 gare, terzo posto a solo un punto dal Frosinone Capolista. "Ce la giocheremo con tutti - promette il portiere - Non dobbiamo mollare adesso. A Ferrara mi sono trovato subito bene, l’ambiente è ottimo".

La Serie B è un passaggio spesso necessario per un giovane, ma il futuro si chiama Serie A, probabilmente anche in un top club, ma il classe 1997 afferma: "Meglio giocare che stare in panchina. Allenarsi con i campioni è utile e bello, ma la partita conta di più. Senza continuità perdi ritmo e distanze".

Ritmo e distanze le ha trovate eccome Gigio Donnarumma, di due anni più giovane rispetto a lui, ma probabilmente l'uomo con cui Meret si contenderà i pali della Nazionale: "Sono pronto, soprattutto se il dualismo ci portasse ai massimi livelli per tanto tempo. Lui ha già dimostrato di essere grande in A, io devo ancora farlo. Di solito le rivalità sono utili perché ognuno spinge l’altro a essere migliore. Tra l’altro è un bravissimo ragazzo: abbiamo diviso la camera in un ritiro dell’Under 21 e ci siamo conosciuti".