Intervistato in esclusiva da Premium Sport per la tappa di mille panchine in carriera che raggiungerà contro la Sampdoria, Zdnenek Zeman si è lasciato un po' andare, parlando a tutto tondo del suo lungo trascorso passato e di quello che potrebbe svilupparsi in futuro. Il nuovo allenatore del Pescara, che proprio sabato guiderà i terzini per la terza volta in stagione, ha ricordato il miracoloso Foggia del 1991-92 senza dimenticare la prima esperienza con i Delfini ed la sorprendente parentesi-Licata, collettivo che nel 1983 raggiunse addirittura la C1, vero e proprio trionfo sportivo considerando l'esiguo tasso tecnico del club.
"Ho cominciato a Licata, una promozione sentita e molto bella, visto che erano tutti ragazzi provenienti dalla Primavera con cui siamo riusciti a vincere il campionato di C2. Foggia o Pescara? Tutte e due fecero bene, col Foggia arrivammo al successo al secondo anno ma quel Pescara fu promosso al primo tentativo facendo 90 gol". Continuando a parlare del suo passato, Zeman non ha potuto non ricordare i giocatori più forti che ha allenato: "Il migliore è stato Totti, anche se ho avuto anche campioni del mondo come Cafu e Aldair, ma Totti è unico. Un rimpianto? Potevamo prendere Shevchenko, peccato perché poteva farci fare la differenza".
Nonostante numerosi esoneri, Zeman non ha comunque smesso di affascinare l'immaginario collettivo italiano, con molti giovani allenatori che costantemente sognano di proporre un gioco spumeggiante ed offensivo. E, parlando proprio delle "nuove leve", il boemo ha dispensato consigli ai suoi ammiratori, sottolineando l'importanza dell'essere originali: "Un mio erede? Tanti cercano di seguirmi ma senza capire davvero. Ogni allenatore deve avere la sua idea e proporla. Il calcio che mi piace? Forse quello degli spagnoli, che hanno anche più tecnica degli inglesi".
Passaggio doveroso, infine, quello su Juventus-Napoli, sfida di Coppa Italia conclusasi, tra mille polemiche, con la vittoria dei bianconeri: "Un aiutino c'è sempre per tutte le squadre ma, come sbagliano i giocatori, sbagliano gli arbitri. Non credo che la Juventus quest'anno abbia più favori delle altre. Certo che in una partita importante come la semifinale di Coppa Italia giudicare il fallo su Cuadrado come rigore è sbagliato...". Una stoccata leggera, ma precisa ed in pieno stile-Zeman, una delle tante che hanno reso il boemo uno dei tecnici più amati dello Stivale.