Juve: la forza è nei numeri, ma non solo

I gol di Higuain, una difesa ritrovata e di nuovo solida, una classifica che parla da sola. La vittoria di Cagliari conferma la tendenza nell'inizio dell'anno.

Juve: la forza è nei numeri, ma non solo
Fonte immagine: Gazzetta dello Sport
giodusi
Di Giorgio Dusi

Ventuno gol in tutte le competizioni, diciotto di questi in campionato, per un apporto alla squadra di venti punti. Sessanta punti totali, venti vittorie su ventiquattro gare.

Oltreoceano, i campioni Nba 2015, i Golden State Warriors, da qualche anno hanno il loro motto in "Strength in numbers". La forza è nei numeri. I numeri, che spesso celano poco - teoria verificata anche in questo caso -, ma altrettanto rendono l'idea. Nella fattispecie considerata, di superiorità. Della Juventus, di Gonzalo Higuain.

Il Pipita, con la doppietta di ieri sera a Cagliari (decisiva, giusto per gradire), non solo ha incrementato il proprio bottino, balzando di nuovo in testa alla classifica marcatori, a fianco di Dzeko, ma ha anche aggiustato il dato della accuracy.

35 palloni calciati verso la porta su 61 tiri totali; di questi, 18 si sono insaccati. Percentuale realizzativa del 29,5%, precisione del 57%. Una sostanziale garanzia, che ricorda terribilmente i tempi di David Trezeguet.

Con il nuovo modulo Higuain ha più spazio per muoversi lungo il fronte offensivo, specialmente sapendo che a sinistra c'è un Mandzukic pronto a inserirsi e arrivare alla battuta. Al Sant'Elia la riprova di questa teoria è rappresentata dal gol dello 0-1, sul quale l'attaccante si smarca scattando in profondità: la difesa, erroneamente, non scappa all'indietro per togliergli campo e raggio d'azione, ma rimane ferma, cercando di mettere in fuorigioco l'argentino. Mai scelta fu più sbagliata, pagata cara con la rete che gira la partita.

Higuain è decisivo, risolve problemi. Quei venti punti portati alla causa bianconera sono relativi: le vittorie a cui contribuisce contano, virtualmente, due punti, ma il contributo a tutto campo fa parte di quegli aspetti nascosti dai numeri.

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Anche i punti in classifica dei bianconeri non raccontano tutto della loro forza. Sessanta, frutto di venti vittorie e quattro sconfitte. Le ultime cinque, guarda caso quelle fruttate con il 4-2-3-1, nuovo sistema di stampo Allegriano, hanno restituito ai bianconeri quel senso di superiorità che sembrava essersi nascosto durante il girone di andata, complici difficoltà tattiche e rinunce forzate ad alcuni interpreti.

In queste cinque gare, i bianconeri hanno registrato zero in quanto a gol subiti. Dall'ultimo pallone raccolto in fondo al sacco da Buffon sono passati quasi cinquecento minuti, nessuno di questi con la BBC al completo in campo nel 3-5-2. Un numero, un altro, che ben rappresenta la crescita della squadra con la difesa a quattro, anche variando gli interpreti: sinonimo di stabilità, di equilibrio tra i reparti.

A poco più di una settimana di distanza dalla Champions League, i bianconeri spuntano sulla to-do-list il collaudo difensivo ed offensivo. A Cagliari raccolgono conferme, dimostrazioni di forza. Raccolte dai numeri e dai momenti, che ora cercano testimonianze. Semi-citando un altro personaggio del basket americano, Scottie Pippen, numbers don't mean a thing, without a win.