Altra trasferta, altra sfida che mette in palio tre punti, importanti come quelli conquistati col Crotone, o con l'Inter. Sempre tre punti, per mantenere la Roma a debita distanza - sette lunghezze - e trovare continuità. La Juventus vola a Cagliari, in una città dove il proprio allenatore, Massimiliano Allegri, ha indubbiamente lasciato un pezzo di cuore. Prima da giocatore, poi da allenatore.

Il romanticismo passa però in secondo piano, perché i bianconeri sono chiamati a vincere su un campo più che complicato: "In casa il Cagliari sta tenendo un ruolino di marcia da quinto o sesto posto, segnando tantissimo. È una squadra veloce, capace di risultati importanti contro le big. Bisogna essere coscienti dell'intensità della partita". Oltre a questo, c'è anche da sfatare un tabù, espresso dallo stesso Allegri: "Non abbiamo mai fatto cinque vittorie di seguito in campionato". Chissà che la prima striscia non arrivi in un momento decisivo.

TURNOVER? - Per ottenerla, spiega il tecnico, "ci saranno sicuramente dei cambi, per avere buona intensità", anche se diversi dubbi attanagliano l'allenatore livornese. Principale indiziato a scendere in campo è Marchisio, che "ieri si è allenato con la squadra ed è andato meglio, oggi lo dovrò valutare"; Restano in lizza anche Khedira - ma ci sono buone chances che riposi - e Pjanic, che mercoledì ha però preso una botta.

Possibile una seconda partenza da titolare per Rincon. Le certezze sono i rientri nello starting eleven di Chiellini, Alex Sandro e Cuadrado, davanti ci saranno Dybala e Higuain, confermati dallo stesso tecnico. Potrebbe trovare spazio anche Benatia, così come Dani Alves, entrambi in ballottaggio rispettivamente con Bonucci e Lichtsteiner. "Tanti giocatori hanno riposato poco nell'ultimo mese", aggiunge il tecnico, lasciando intendere una probabile panchina per Bonucci, e, forse, per Mandzukic.

RECORD E FUTUROAllegri domani sera toccherà quota 100 partite in Serie A con la Juventus: in queste novantanove è l'allenatore con la media punti più alta e maggior percentuale di vittorie. "Non ci ho mai pensato - minimizza Allegri, che ricorda poi l'obiettivo - l'importante è arrivare primi in campionato e vincere le Coppe. Tutti i numeri sono fatti per essere battuti, fa parte della storia".

E chissà che i numeri possano anche incrementarsi nel futuro, argomento caldo su cui il tecnico torna: "Spero ce ne siano altre 300 o 400 di panchine qui, io alla Juventus sto bene. Con la società sono stato chiaro, se ci fosse qualcosa che non va sarebbero loro i primi a saperlo".