Sfida-scudetto. Anche se tra Juventus e Inter il divario è di nove punti (dodici potenziali, avendo i bianconeri una partita in meno), il derby d'Italia di domani sera allo Stadium potrebbe rivelarsi decisivo per la corsa al tricolore. Per i bianconeri, più che per i nerazzurri, visto che questi ultimi verosimilmente competeranno più per un posto in Champions League. A Torino i Campioni d'Italia vincono, in campionato, da 27 partite consecutivamente: il fortino inespugnabile ospita però una delle squadre più in forma di tutta la Serie A.
Massimiliano Allegri, nella conferenza stampa di rito della vigilia, ha però smorzato i toni, allentando la pressione sul match: "Abbiamo una partita bella da giocare, importante. Si affrontano due squadre con gli organici per vincere il campionato. Sappiamo il potenziale dell'avversario". "Lo stimolo ce lo devono dare tutte le partite: dopo l'Inter abbiamo due trasferte, tra Crotone e Cagliari, con punti in palio importanti", aggiunge poi.
Il tecnico non dovrebbe attuare "particolari stravolgimenti", come da lui stesso ammesso: "Farò la formazione a seconda di chi sta meglio. L'allenatore deve mettere i giocatori nelle posizioni in cui ottimizzano il proprio potenziale. In questo momento siamo equilibrati". L'idea sembra essere quella di confermare in toto l'undici che ha espugnato il Mapei Stadium domenica scorsa, confermata anche dalle parole di Allegri. Il recupero di Marchisio procede bene, ma la prudenza non è mai troppa: "Claudio sta meglio, ma è normale il momento che sta passando, ha avuto un contraccolpo fisiologico". Per questo in mediana spazio a Khedira e Pjanic, mentre dietro Bonucci e Chiellini non sembrano in discussione. Potrebbe non essere della gara Barzagli: "Oggi non si allena, vedremo nel pomeriggio se convocarlo".
Quello di domani sera è un banco di prova importante per il 4-2-3-1, visto che - nonostante Sassuolo, Lazio e Milan siano squadre di buon livello - quella contro l'Inter è la prima vera sfida contro una big, una squadra di alto livello. "Non è il sistema che ha margini di miglioramento, ma la Juventus: è consapevolezza nei propri mezzi. Il nostro obiettivo è alzare l'asticella, eravamo diventati troppo conservatori", spiega Allegri, rispondendo all'eventualità di migliorare alcuni aspetti del modulo.
Di certo tra questi rientra Dybala, in netta crescita, ma non ancora al livello più alto possibile. La Joya è stata al centro di una piccola polemica dopo la trasferta col Sassuolo, per non aver stretto la mano al mister, al momento della sostituzione. Allegri, da buon pompiere, smorza le polemiche: "Se l'allenatore toglie un giocatore, lo fa perché gli servono determinate forze in quel momento. Dybala sta facendo cose importanti, quest'anno gli viene chiesto tanto rispetto all'anno scorso. Sta facendo un percorso, ha le potenzialità per vincere il Pallone d'Oro". E su Pjanic: "Ha grandissime qualità, deve migliorare in fase di distribuzione di gioco. La sua qualità migliore è la disponibilità: ha giocato in diverse posizioni".
Riflessione infine sulla fascia destra di difesa, domani sera presidiata da Lichtsteiner in attesa del rientro di Dani Alves: "C'è stato un po' di caos in fase di mercato, poi Stephan si è dimostrato all'altezza. Ho dovuto fare delle scelte, la lista Uefa è tremenda: un giocatore rimane fuori, è una scelta dolorosa ma bisogna farla. Lichtsteiner è importante, come sarà importante Dani Alves, che ha recuperato".