Il Milan sa che Gigio Donnarumma è uno di quei talenti che ti ritrovi per le mani davvero una volta ogni tanto. A quel punto devi essere tu bravo ad accorgertene prima degli altri, per poterlo lanciare nel calcio che conta e godere così delle sue prodezze. Senza dimenticare quello che dice la carta di identità e cioè che è ancora un minorenne, quindi a maggior ragione a rischio errore ogni tanto. Ecco perché pure uno come Raiola, abituato a creare maretta con società e dirigenti, non esita a difendere uno dei suoi assistiti.
Ai microfoni di Premium Sport Raiola ha parlato a tutto tondo della situazione di Donnarumma, buttando li due o tre temi interessanti: "E’ giusto che Donnarumma sappia che Milan sarà. Le critiche a Gigio? Incredibili. Lui sta facendo il suo percorso e lo sta facendo bene. Gigio vale come un Modigliani, che è uno degli artisti più importanti d’Italia. Il prezzo, eventualmente, lo farà il Milan. Il ragazzo non sta andando in scadenza adesso, non è ancora successo niente. Ci sono drammi che non esistono. Il più tranquillo di tutti è il giocatore. Ribadisco, le critiche a Donnarumma non le capisco. Il contratto di Gigio scade come quello di Buffon? Non ho fatto io quello di Gigi, noi guardiamo a noi stessi. Il Milan è un club importante e sa gestire bene una situazione come questa. Se piace alla Juve? Chiedete a Marotta, Paratici e Nedved."
Andando con ordine: Donnarumma, cioè Raiola, è in attesa di capire le reali intenzioni della cordata cinese al lavoro per rilevare il Milan. Nelle scorse settimane si era parlato di un piano ben preciso già delineato nella mente di Fassone e della futura proprietà. Un rinnovo a cifre monstre per evitare che l'ennesimo Modigliani made in Raiola saluti la Serie A per qualche big estera. Sorvolando sulla difesa rispetto alle critiche, ecco la risposta vaga sul presunto interesse della Juventus. Le voci su questo fronte non si sono di fatto mai placate. Gigio erede di Gigi in bianconero così come in Nazionale. La dichiarazione di Raiola non è né di apertura in un senso nè di chiusura in un altro, ma ormai tutti conoscono fin troppo bene il suo modo di gestire rapporti e intrecci con club e dirigenze.