In quel di Udine Marek Jankulovski è un ex indimenticato ed indimenticabile. È stato infatti uno dei perni dell'Udinese di Spalletti che arrivò prima in Coppa Uefa e poi addirittura in Champions League. Inoltre il ceco è anche una delle tante plusvalenze operate dalla famiglia Pozzo, che lo prelevò dal Napoli e in B, per rivenderlo poi al Milan tre anni (e tanti successi) dopo. Ad Udinese Magazine l'ex Banik Ostrava racconta il suo ritorno in Friuli a tanti anni di distanza.
Innanzitutto Jankulovski spiega che direzione abbia preso la sua carriera dopo il ritiro dal calcio giocato: "Oggi lavoro per il Banik Ostrava, dove ho cominciato il mio percorso da calciatore e chiuso la carriera. Ogni tanto gioco ancora con il Milan Glorie, il calcio è stato ed è la mia vita. Quando posso vedere qualche partita importante o imparare qualcosa di nuovo lo faccio con entusiasmo, un giorno spero di poter lavorare magari la mia esperienza a disposizione dei più giovani, vedremo più avanti."
Il ceco torna ad Udine in occasione di Udinese-Milan, entrambe sue ex squadre, l'effetto per lui è particolare, anche perchè è da tanto che non torna nella città friulana. Fa inoltre qualche considerazione sul nuovo stadio: "Prima di tutto fa sempre piacere tornare in un posto dove uno ha passato anni importanti della propria vita e della propria carriera. È una partita tra due squadre che compongono 9 anni del mio percorso in Seire A. È da tanto tempo che non torno ad Udine, spero di vedere una bella partita e questo stadio nuovo che ho visto in TV sembra molto bello e moderno. Il vecchio impianto dove giocavo io non era adatto al calcio di oggi dove si è vicino al campo e ai giocatori. È la strada giusta da percorrere, non solo per Udine. In Italia gli stadi, esclusi quelli di Juventus ed Udinese sono vecchi. Solo così si potrà tornare anche ad ospitare eventi importanti. Sono felice di aver trovato tempo libero per tornare! Da Udine manco dalle ultime gare da avversario con la maglia del Milan, l'ultima volta che ho visto l'Udinese è stato nell'ultima trasferta in Repubblica Ceca in Europa League."
L'ex esterno bianconero continua comunque a seguire le peripezie delle zebrette: "È impossibile non seguire le squadre dove sei passaro, non importa per quanto tempo. Ho tanti ricordi belli, cerchi sempre di vedere i risultat, in TV o via internet e vedere come sta andando la stagione. Non è facile mantenere i rapporti con i vecchi compagni, non ci si sente con frequenza ma ogni tanto quando ci si incontra banalmente è sempre un piacere ripensare a quel periodo."
L'Udinese del presente invece ha affrontato qualche difficoltà di recente, Marek ribadisce comunque il buon funzionamento della politica societaria: "L'Udinese è sempre stata una squadra che lavora benissimo con i giovani meno conosciuti che poi si riveleranno importanti con il tempo. Anche adesso c'è il mio connazionale Jankto che sta iniziando la sua carriera e potrà fare strada. Come lui tanti altri e questa è la linea dell'Udinese, che segue sempre tanti campionati esteri. Secondo me su questo sono i numeri uno e non solo in Italia."
Qualcuno ha provato un paragone tra Jankulovski e Jankto, anche se sembra un po' azzardato, dato che i due giocano in ruolo diverso. L'ex Milan non si esprime, dato che ha raramente visto giocare il talentino, ma ripercorre un po' quelli che sono stati i suoi inizi: "Difficile dire se ci sono somiglianze calcistiche. Non ho visto molte sue partite, sicuramente è un talento. Qui gioca nell'Under 21 ed è molto considerato. Sicuramente ha qualità e voglia, speriamo con il tempo possa diventare importante nell'Udinese, sarei contento se riuscisse a sfondare con la maglia bianconera in un campionato così importante. Fa sempre piacere se un connazionale riesce a dimostrare il proprio valore. Un consiglio da dargli? È difficile. Deve prenderla come una opportunità per maturare. Io ero arrivato all'Udinese con già due anni di esperienza a Napoli, però è sempre uguale: è importante che i giovani seguano società e allenatore, 10-15 anni fa era diverso. Ma bisogna sempre lavorare duro, spero possa diventare importante. Non dico che debba seguire la mia traiettoria, ognuno ha il suo percorso e la sua storia. Ma l'Udinese è una ottima squadra e Udine una città dove si lavora bene, anche con lo stadio nuovo che è bellissimo, c'è tutto per fare bene."