In quattrocentosessanta giorni, la Juventus è diventata grande. Da squadra nuova, ricca di giocatori da scoprire, si è evoluta in big d'Europa. Le basi sono però state poste il 28 ottobre 2015, quando al Mapei Stadium il Sassuolo batté i bianconeri per 1-0, lanciandoli nel baratro, un baratro dal quale Massimiliano Allegri e i suoi sono risaliti nel migliore dei modi. Eppure quella sera di pioggia è impressa nella testa di tutti, dalle parole di Buffon ed Evra in poi è nato qualcosa di nuovo, o meglio, è stato ritrovato qualcosa: gli stimoli per diventare sempre più grandi.
Oggi alle ore 15 la Juve torna sul luogo del delitto, nel match valido per la giornata 21 di Serie A edizione 2016/17, quella che i bianconeri - tanto per cambiare - guidano e giocano da favoriti. Dietro però la Roma preme, è a un solo punto di distanza, anche se con una partita in più, c'è dunque bisogno di punti, ma anche di convincere con il nuovo schieramento, quel 4-2-3-1 che tanto ha sorpreso ma che sta pagando altissimi dividendi.
Anche oggi si va verso la conferma del sistema varato solo una settimana fa. Potrebbero esserci alcune variazioni però negli uomini, a partire dal lato destro del campo: sull'ala potrebbe esordire dal primo minuto Marko Pjaca al posto di Cuadrado, mentre in mediana Rincon sembra essere favorito su Khedira e in difesa Lichtsteiner si riprenderà il suo posto in corsia. Insieme allo svizzero Bonucci, Chiellini e il rientrante Alex Sandro, mentre in mezzo è confermato Pjanic. Dybala e Mandzukic completano la trequarti alle spalle di Gonzalo Higuain.
Eusebio Di Francesco si affida invece al classico 4-3-3, anche se il 4-2-3-1 potrebbe restare in voga in caso di sorprese dell'ultimo minuto. Davanti a Consigli dovrebbe recuperare Cannavaro, dunque Antei si sposta a destra, mentre Acerbi e Peluso completano la linea. Aquilani si muove da regista, spalleggiato da Pellegrini e Mazzitelli, quest'ultimo in ballottaggio con Sensi. Davanti il tridente composto da Berardi, Matri e Politano, con Defrel probabilmente all'inizio dalla panchina, ma pronto a far male a gara in corso.